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HIV/AIDS e la responsabilità legale

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È stata data notizia di diversi casi nei quali persone portatrici del virus HIV (Virus per l’immunodeficienza umana) sono state incriminate per una serie di comportamenti che avrebbero portato alla trasmissione dell’HIV o al rischio di trasmissione. In alcuni casi i capi di imputazione sono stati avanzati per comportamenti che venivano solamente percepiti come rischiosi e ciò ha portato, a volte, alla comminazione di pene molto severe. Alcune giurisdizioni si sono mosse per emanare nuove leggi o correggere la legislazione vigente per regolamentare tali comportamenti.

Author / translator Andrea Bandelli

È stata data notizia di diversi casi nei quali persone portatrici del virus HIV (Virus per l’immunodeficienza umana) sono state incriminate per una serie di comportamenti che avrebbero portato alla trasmissione dell’HIV o al rischio di trasmissione. In alcuni casi i capi di imputazione sono stati avanzati per comportamenti che venivano solamente percepiti come rischiosi e ciò ha portato, a volte, alla comminazione di pene molto severe. Alcune giurisdizioni si sono mosse per emanare nuove leggi o correggere la legislazione vigente per regolamentare tali comportamenti. Questo tema ha anche ricevuto l’attenzione dei media e commenti da parte del mondo accademico. Nella sola Europa centinaia di persone sono state perseguite e molte sono state condannate.
Questi sviluppi sollevano la questione se il diritto penale e i procedimenti giudiziari rappresentino un’efficace politica in risposta a condotte di comportamento che implichino il rischio di trasmissione dell’HIV, o se le leggi sulla salute pubblica debbano essere applicate. Casi singoli, accompagnati da una buona copertura mediatica, possono sollecitare l’opinione pubblica a formulare una risposta al problema.

Created 9 February 2010
Last edited 7 August 2018
Topics Ethics, Health
Original English

Policy positions

Policy position 1

Promulgare leggi penali specifiche sull’HIV
Applicare le leggi esistenti (ad es. la legge a tutela della salute pubblica, contro il danno alla persona, la minaccia ecc.) per consentire di perseguire penalmente tutte le forme di trasmissione dell’HIV, comprese quella accidentale o per comportamento negligente.

Policy position 2

L’obbligo di dichiarare il proprio status
Rendere obbligatorio per legge il dovere per i sieropositivi di dichiarare il proprio status prima di essere coinvolti in attività soggette al rischio di trasmissione ad altri individui, anche se le attività sono consensuali.

Policy position 3

Utilizzare la legge ma non creare una legislazione specifica anti-HIV
Applicare le leggi penali vigenti e la legislazione sulla salute pubblica ove appropriate, ma non creare una legislazione specifica anti-HIV per il contagio deliberato, negligente o accidentale del virus.

Policy position 4

Prevenzione e supporto psicologico
Utilizzare la prevenzione e un servizio di supporto psicologico piuttosto che la legge. Ciò implicherebbe l’accesso a: 1. test sull’HIV accompagnato da un azione di supporto psicologico 2. informazione circa i metodi per evitare la trasmissione dell’HIV e 3. supporto economico, sociale e personale, necessari per evitare comportamenti a rischio.

Story cards

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Richard Schmidt è un dottore dellla Louisiana, USA, accusato di aver infettato la sua amante, Janice Trahan, iniettandole sangue sieropositivo prelevato ad un suo paziente. Janice sostiene che Schmidt l’ha fatto per vendicarsi di un suo tentativo di porre fine al loro rapporto. Gli scienziati sono riusciti a determinare che il paziente di Schmidt era, con alta probabilità, la fonte del virus trovato in Trahan. Schmidt è stato dichiarato colpevole e condannato a 50 anni di carcere.

Richard Schmidt
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Nel giugno 2004 Morat è stato dichiarato colpevole sulla base della legislazione anti-veleni (la Francia non ha leggi specifiche anti-HIV) per non aver rivelato la sua sieropositività a due donne, entrambe divenute sieropositive. È stato condannato a 6 anni di prigione.
Femmes Positives è un gruppo francese che fa pressioni per avere una legge sul contagio da HIV che dia loro il diritto di perseguire precedenti partner sessuali.
Questi due fattori hanno stimolato un dibattito di massa in Francia sul fatto che le persone sieropositive possano essere divise in “vittime” o “criminali” di fronte alla legge, o se piuttosto debba essere conservata la dottrina tradizionale di “responsabilità condivisa”.

Christophe Morat
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Nel marzo 2005 Dica è stato dichiarato colpevole nel Regno Unito per danno fisico aggravato negligente (senza intenzionalità) nei confronti di due donne. Egli ha dichiarato che le donne erano pienamente a conoscenza dei rischi collegati a rapporti sessuali non protetti che avrebbero avuto con lui.
Ciononostante l’accusa ha sostenuto che Dica si è sforzato di persuadere una delle donne a non usare preservativi, nonostante sapesse di essere sieropositivo. Inoltre ha convinto l’altra donna di essere sieronegativo – oltre che un ricco avvocato single – mentre in realtà era sieropositivo, disoccupato e sposato con figli. È stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione.

Mohammed Dica
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Maggio 2005. Una madre di Hamilton, Canada, è stata accusata di negligenza colposa con conseguenti danni fisici dopo aver rifiutato cure pre e post parto e dopo aver ignorato i consigli che avrebbero evitato al neonato di contrarre l’HIV.
In seguito alla nascita di un bambino sano nel 2003, la donna era rimasta nuovamente incinta nel 2004, quando ha cambiato medico. Non avendo messo al corrente il suo nuovo dottore sulla sua sieropositività, il nascituro non ha potuto ricevere le necessarie cure mediche. Inoltre, nonostante – su consiglio medico – non avesse allattato il suo primo figlio, ha deciso di farlo con il secondo, portandolo a risultare positivo ai test.

Donna non identificata
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Nel giugno 2005 Dalley, un neozelandese, è stato incriminato per molestie sessuali dopo aver avuto rapporti sessuali non protetti con la sua fidanzata, a cui aveva nascosto il suo stato di sieropositività. Lei è rimasta HIV negativa anche se inizialmente aveva detto alla famiglia di Dalley di essere positiva. Più tardi ha ammesso di avere mentito ma le accuse hanno continuato ad essere valide a causa dello stress e del trauma conseguenti la scoperta della verità sul conto del suo fidanzato. Dalley è stato condannato a 300 ore di lavoro socialmente utile, a sei mesi di custodia e ad un’ammenda di 1000 dollari per coprire le spese legali sostenute dalla sua fidanzata.

Justin Dalley
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Nel giugno 2005 la Croce Rossa canadese è stata citata in giudizio da oltre 1.000 cittadini canadesi che hanno contratto l’HIV attraverso prodotti derivati da sangue infetto alla fine degli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90. La Croce Rossa non aveva esteso i controlli ad HIV e epatite per alcuni anni dopo che i test per queste malattie erano stati resi disponibili. Le accuse ufficiali sono state ritirate dopo che l’organizzazione ha ammesso la propria colpevolezza, ha porto le scuse ufficiali e ha acconsentito a risarcire le vittime.
Oltre ad una multa di 5.000 dollari l’ente ha versato 1,5 milioni di dollari (non provenienti da dona¬zioni pubbliche) per finanziare in¬nanzi tutto borse di studio per bam¬bini infetti e, in secondo luogo, la ricerca sugli errori di tipo medico.

Canadian Red Cross
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Pavlos Gergiou, un pescatore cipriota, ha infettato l’amante inglese, Janette Pink, durante una avventura estiva. La signorina Pink è riuscita a convincere la magistratura cipriota a portarlo in tribunale nel 1997. È stato condannato a 15 mesi di prigione. Nello stesso tempo, il governo inglese ha annunciato che l’atto del 1861 sui Crimini contro la persona doveva essere rivisto in modo da rendere punibile fino all’ergastolo il contagio deliberato, con esclusione del contagio per negligenza. Ciò non è stato fatto, rendendo possibile il primo caso di contagio negligente nel 2003 (vedi “Mohammed Dica”).

Pavlos Georgiou
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Nel 2005 a Feston Konzani, un esiliato politico africano residente nel Regno Unito, è stato diagnosticato l’HIV; insieme alla diagnosi Konzani ha ricevuto la raccomandazione di mettere al corrente del suo status ogni partner futuro. Più tardi egli ha avuto tre compagne a cui ha taciuto la sua condizione. Le donne sono diventate HIV positive e lo hanno citato in giudizio. Konzani ha sostenuto che le donne hanno acconsentito a correre il rischio di contrarre una malattia sessuale, avendo accettato di avere rapporti sessuali non protetti con lui.
Nel 2004 è stato condannato a 10 anni di reclusione. Il giudice gli ha comunicato che la sentenza intendeva fare da deterrente per altri sieropositivi.

Feston Konzani

INFO CARDSISSUE CARDS

AIDS e povertà

Alcuni studi hanno dimostrato una relazione diretta tra livello di povertà e numero di casi di AIDS. Inoltre i problemi socioeconomici associati alla povertà, tra cui la carenza di accesso alle cure, possono aumentare il rischio di infezione da HIV.

Stigmatizzazione e ignoranza

Troppo spesso la stigmatizzazione e l’ignoranza hanno alimentato l’epidemia di AIDS nascondendo il problema sotto il tappeto.
Questo è stato particolarmente devastante quando la classe politica non ha saputo accettare l’esistenza del problema e affrontare la diffusione.

Affrontare la diffusione del contagio

Sono necessarie tre linee di azione: prevenzione; trattamento e cura; coordinamento e collaborazione. La maggioranza di queste azioni non dipendono dall’Unione Europea, ma sono responsabilità dei singoli paesi membri.

Gli obiettivi da perseguire

I principali obiettivi dovrebbero essere:
1. Prevenire la trasmissione dell’infezione da HIV
2. Conformarsi alla carta internazionale dei diritti umani

La prigione funziona?

Tenere in prigione una persona infetta da HIV non previene la diffusione del virus, si tratti delle visite del partner o dei contatti con altri carcerati.

La strategia dell’Europa

1. Incoraggiare la prevenzione, per esempio promuovendo la pratica del sesso sicuro
2. Facilitare l’accesso ai test per la sieropositività e migliorare la cura sanitaria per tutti, in particolare per gli emigranti e i più poveri

Punire?

Una punizione è giustificata solamente per comportamenti che siano moralmente da biasimare. Questo non ha nulla a che fare con l’obiettivo di prevenire la trasmissione del virus dell’HIV.

Stigmatizzazione

Le leggi penali sull’AIDS, l’esacerbazione provocata dai media o i commenti di politici a riguardo di casi individuali additano le persone sieropositive come potenziali criminali e come un pericolo per la società.

Un deterrente al test

Se le persone sieropositive potessero essere perseguite penalmente, quelle consapevoli del proprio stato potrebbero rifiutarsi di sottoporsi al test.

Falso senso di sicurezza

Rendere la sieropositività un reato potrebbe creare un falso senso di sicurezza tra le persone non sieropositive. Esse potrebbero pensare che questo riduca il rischio di contagio attraverso il sesso non protetto.

Privacy

C’è il rischio di violare le leggi sulla privacy, per esempio nel caso i registri terapici non siano tenuti in modo appropriato o si pubblichino i verbali dei processi.

Scelte individuali

Le persone non hanno bisogno di sapere se il proprio partner sessuale è sieropositivo per fare delle scelte. Queste possono comunque evitare contatti sessuali a rischio o usare misure preventive come il preservativo.

Che cosa dovrebbe essere illegale?

Se una persona sa che il proprio partner sessuale è sieropositivo e malgrado ciò decide di partecipare ad attività potenzialmente a rischio, non è giustificabile un’accusa penale nei confronti del partner sieropositivo.

La legge e i fatti

Le buone leggi sono fondate su buoni dati. Le leggi sull’AIDS non possono essere basate su ignoranza, paura, opportunità politiche o compiacenza verso richieste di misure “dure” da parte dei cittadini.

Importanza dei diritti umani

L’esperienza con le epidemie di HIV/AIDS ha confermato che la promozione e la salvaguardia dei diritti umani è essenziale nella lotta all’HIV/AIDS.

Violazione dei diritti umani

Punire una persona semplicemente sulla base del fatto che è sieropositiva viola i diritti umani, specialmente il diritto a essere uguali davanti alla legge e la libertà dalla discriminazione.

Il vantaggio del test

Il principale incentivo per sottoporsi al test consiste nell’essere curati. Ma la maggior parte delle persone con HIV/AIDS vive in paesi in cui i trattamenti medici non sono disponibili o sono troppo costosi.

Quando è giustificata la punizione?

Per alcune donne, la semplice proposta che loro marito usi un contraccettivo può rappresentare un abuso di tipo fisico. Se esse sono sieropositive, dovrebbero essere punite se trasmettono il virus? E che dire se esse contraggono l’HIV per aver avuto rapporti non protetti con i loro coniugi?

Quale condotta dovrebbe essere illegale 1?

Dovrebbe esserlo solamente il comportamento che porta realmente alla trasmissione dell’HIV o anche quello che porta a rischiare il contagio anche se non c’è una reale trasmissione?

Quale condotta dovrebbe essere illegale 2?

Tutte le attività rischiose intraprese senza il consenso delle altre persone coinvolte dovrebbero essere soggette a responsabilità penale indipendentemente dalla presenza di HIV.

Il rischio del contagio

I principali fattori di rischio sono la concentrazione del virus HIV nel sangue, generalmente più alta immediatamente dopo un’infezione non trattata, e la concomitanza dell’infezione da HIV con altre malattie o infezioni sessuali.

Per ballare bisogna essere in due

Quando due persone iniziano una relazione sessuale, entrambi sono responsabili dell’adeguatezza delle misure adottate per proteggere la propria salute e prevenire effetti indesiderati (tra cui una gravidanza o un’infezione da HIV).

Il bisogno di tutela legale

Una protezione adeguata è disponibile contro le malattie infettive come l’HIV. Se le persone sono informate a dovere sui potenziali rischi e se hanno l’opportunità di proteggere se stesse, non c’è bisogno di alcuna tutela legale.

Le nostre responsabilità

La società non può operare con successo fino a quando ognuno non si assume le proprie responsabilità per il benessere degli altri: ciò include la prevenzione dell’HIV e altre malattie infettive.

AIDS e HIV

L’AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita) è lo stadio più grave dell’infezione da HIV.
È provocato dalla distruzione del sistema immunitario delle persone infette dal virus.

Il sistema immunitario

Il tuo sistema immunitario è il sistema di difesa del tuo organismo. Le sue cellule combattono le infezioni e le malattie. L’HIV indebolisce il tuo sistema di difesa attaccando e distruggendo queste cellule.

Quando, a un paziente infetto da HIV, viene diagnosticato l’AIDS?

1. Quando ha un numero insufficiente di cellule CD4 (globuli bianchi che combattono le infezioni)
oppure
2. quando si ammala di una malattia dovuta all’AIDS (una malattia insolita per chi non è sieropositivo, cioè infetto da HIV).

HAART (Terapia Aggressiva Antiretrovirus)

HAART è attualmente il trattamento più efficace contro l’AIDS.
Possibili effetti collaterali
• problemi al fegato
• diabete
• colesterolo alto
• aumento delle emorragie in pazienti emofiliaci
• problemi nervosi

Resistenza ai farmaci

Il virus dell’HIV può mutare (cambiare forma) mentre una persona sta assumendo dei farmaci anti-HIV. Questi farmaci potrebbero non essere più efficaci contro la nuova forma di HIV.

HIV e gravidanza

Nessuno può dire con certezza se un bambino nato da una madre sieropositiva nascerà anch’egli sieropositivo.
Un farmaco chiamato ZDV può ridurre il rischio di trasmissione dell’HIV a un bambino di quasi il 70%.

Avvisare i partner di persone affette da HIV

Alcuni ospedali e cliniche specializzate hanno sistemi di informazione che garantiscono l’anonimato. I partner sono avvisati di essere stati esposti al rischio di infezione senza dire chi e quando ha fornito il loro nominativo.

Infezioni da HIV in Europa

1996
Nuovi casi di HIV: 7600
Nuovi casi di AIDS : 4100

2003
Nuovi casi di HIV: 13300
Nuovi casi di AIDS : 1800

Cambiamento 1996-2003
Nuovi casi di HIV: +75%
Nuovi casi di AIDS : -55%

La riduzione di nuovi casi di AIDS è dovuta principalmente al trattamento chiamato HAART (vedi Carta dei fatti 4), introdotto nella cura dell’AIDS dal 1997.

Epidemia nei paesi baltici

Il più drastico aumento del numero di nuovi casi di HIV si è verificato nei paesi baltici (Estonia, Lettonia, Lituania).

Sistema di monitoraggio europeo

Il monitoraggio delle infezioni di HIV è ancora incompleto: alcuni dei paesi con il maggior numero di casi di HIV/AIDS (Italia e Spagna) non hanno ancora un sistema di monitoraggio a livello nazionale.

Italia e Spagna

Quasi la metà dei nuovi casi diagnosticati nei 25 paesi dell’Unione Europea nel 2003 si trovano in Italia (27%) e Spagna (21%). D’altra parte questi due paesi rappresentano solo il 22% della popolazione dell’Unione.

Donne e AIDS in Europa

La percentuale di donne a cui viene diagnosticato l’AIDS in Europa è in costante aumento:

1985: 10%
1995: 20%
2003: 27%

Principali motivi alla base di nuovi casi di AIDS in Europa nel 2003

42%
Rapporti Eterosessuali
31%
Uso di stupefacenti (per via endovenosa)
19%
Rapporti omosessuali e bisessuali

Nazioni ai confini con l’Europa

Il tasso di crescita delle infezioni in Russia, Ucraina e paesi vicini è il più alto del mondo. In Russia e Ucraina un adulto su cento è infetto.

Funzione delle sanzioni penali

1. Il carcere impedisce di reiterare il reato
2. Le sanzioni stimolano il colpevole a cambiare il proprio comportamento
3. Puniscono un comportamento non accettabile
4. Costituiscono un deterrente alla reiterazione del reato in futuro.

Quarantena

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che “non ci sono ragioni di sanità pubblica che giustifichino l’isolamento o la quarantena di una persona per il solo fatto che questa è sieropositiva”.

Comportamenti a rischio di infezione da HIV

Qualcuno potrebbe essere costretto a comportamenti a rischio (es: subire violenza carnale o essere ferito con un ago) o anche essere consenziente (es: sesso consensuale, condivisione di siringhe).

Negligenza

In genere, per essere giudicato colpevole di un crimine è necessario provare che vi è stata colpa grave, ovvero noncuranza dolosa per la sicurezza altrui, più che mera negligenza.

Il virus dell’HIV

Malgrado le cure oggi disponibili, non c’è ancora la possibilità di eliminare completamente il virus dell’HIV dall’organismo. Per questo persiste il rischio di trasmissione del virus.

Prevenire l’infezione

Si stima che, per ogni caso di infezione da HIV diagnosticata ad uno stadio iniziale e opportunamente curata, si prevengano da 10 a 20 ulteriori infezioni sul lungo periodo.

L’uso del preservativo

Quando usato con regolarità, il preservativo riduce il rischio di infezione dell’80% rispetto al sesso non protetto.

Pratiche sessuali

Con determinate pratiche sessuali il rischio di trasmissione del virus dell’HIV è così basso che una persona sieropositiva può praticare sesso sicuro anche senza l’uso del preservativo.

Diversi tipi di colpa

• Intenzionalità: si vuole deli¬be¬ratamente fare del male a qualcuno
• Deliberata imprudenza: si ac¬cetta il non trascurabile ri¬schio che le proprie azioni possano danneg¬giare qual¬cuno
• Negligenza: non si intende fare del male, ma non si fa sufficiente attenzione a pre¬venire comportamenti poten¬zialmente dannosi per qual¬cuno.

Condanne a causa dell’HIV

Almeno 130 persone in Europa sono state condannate per aver esposto un’altra persona al rischio di infezione da HIV o per aver trasmesso il virus. Nel 90% dei casi si trattava di sesso consensuale.

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