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La terra trema

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Ogni giorno sulla Terra si verificano migliaia di terremoti dovuti allo spostamento di masse rocciose nel sottosuolo, che si riflettono in oscillazioni più o meno intense della crosta terrestre.
L’Italia, come il Giappone ed altri Paesi del mondo, è un territorio altamente sismico e nel corso della storia sono annoverati sismi particolarmente violenti e distruttivi come il terremoto del Friuli nel 1976, il terremoto dell’Irpina nel 1980 ed il recente terremoto de L’Aquila nel 2009.

Author / translator Giada Rossi

Ogni giorno sulla Terra si verificano migliaia di terremoti dovuti allo spostamento di masse rocciose nel sottosuolo, che si riflettono in oscillazioni più o meno intense della crosta terrestre. L’Italia, come il Giappone ed altri Paesi del mondo, è un territorio altamente sismico e nel corso della storia sono annoverati sismi particolarmente violenti e distruttivi come il terremoto del Friuli nel 1976, il terremoto dell’Irpina nel 1980 ed il recente terremoto de L’Aquila nel 2009. Nonostante lo Stato italiano abbia emanato diversi decreti legislativi sulla classificazione sismica del territorio e disposizioni sull’edilizia, i danni del recente terremoto a L’Aquila evidenziano una debolezza nel sistema di prevenzione. A livello mondiale, alcuni scienziati proseguono i propri studi su elementi fisico/chimici (precursori sismici) che pare siano in grado di prevedere terremoti in un'area a rischio sismico. Parallelamente, in Giappone, l’intera popolazione è formata sia dal punto di vista della prevenzione, sia dal punto di vista delle norme edilizie di costruzione, secondo una consuetudine che vige da molti anni. Su cosa un governo deve concentrare la propria attenzione e le risorse per non dover assistere ancora alla tragedia di un territorio completamente devastato come è stato il Friuli, L’Aquila o il Giappone?

Created 16 May 2012
Last edited 7 August 2018
Topics Environment, Politics, Risks & security

Policy positions

Policy position 1

Le misure di prevenzione e formazione attuali sono sufficienti. Il terremoto è un fenomeno naturale, non si può fare nulla per prevenire le catastrofi. I soldi pubblici dovrebbero essere principalmente spesi per la ricostruzione in seguito ad un sisma.

Policy position 2

Le misure di prevenzione e formazione attuali sono sufficienti. Tuttavia il governo dovrebbe prendere più in considerazione gli scienziati che studiano i precursori sismici, parametri che potrebbero aiutare a prevenire i terremoti.

Policy position 3

Le misure di prevenzione attuali sono sufficienti, invece quelle sulla formazione necessitano di essere messe in pratica, dal singolo cittadino alla pubblica amministrazione. Per esempio facendo più prove di evacuazione sul luogo di lavoro, nelle scuole e nell’ambito comunale, cercando di sensibilizzare maggiormente i cittadini sulla sicurezza delle abitazioni e la conoscenza del territorio. Lo Stato dovrebbe investire maggiormente su questo settore.

Policy position 4

Le misure di prevenzione e formazione attuali non sono sufficienti. Oltre alla necessità di formare maggiormente la cittadinanza intera (vedi punto 3), si dovrebbero incrementare notevolmente i controlli e promulgare decreti più restrittivi in campo edilizio sia sulle nuove costruzioni che quelle già esistenti.

Story cards

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Sono un ricercatore del Collaboratory for the Study of Earthquake Predictability – CSEP, un laboratorio virtuale internazionale in grado di valutare scientificamente qualunque metodo di previsione dei terremoti venga proposto. Spesso mi capita di sentire parlare dei più svariati sistemi di previsione dei sismi che però non sono stati testati né nel nostro Centro e neppure pubblicati su riviste scientifiche. Questo dilagare di informazioni non verificate rischia di incrementare i falsi allarmi.

Storia di George
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Sono Stefano, faccio il geologo e spesso gli enti pubblici e privati chiedono la mia consulenza per perizie in aree sismiche. La legge italiana non prevede l'obbligo di presentare una perizia geologica per la costruzione di edifici ma solo dei cimiteri. Solo in alcune regioni italiane come il Friuli Venezia Giulia l'obbligo è esteso a tutte le tipologie di edifici. Forse sarebbero necessari maggiori obblighi per i progettisti in fase di autorizzazione alla costruzione, per garantire la sicurezza degli edifici e di chi li occupa in caso di pericolo sismico.

Storia di Stefano
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Mi chiamo Maria, sono sopravvissuta al terremoto che ha colpito gravemente il mio paese. La mia casa è distrutta e la mia famiglia ed io siamo tra i fortunati che hanno potuto trovare alloggio nelle case prefabbricate. Mio marito e i miei figli vanno ogni giorno in città a lavorare ed io resto qui. Ogni giorno vado a vedere la mia casa, c'è ancora il nostro gatto che non si allontana da quella che per lui è casa sua. C'è ancora un po' di orto ed io ogni giorno vado a curare le mie piante. Quella è la mia casa e spero di poter tornare ad abitarci il prima possibile.

Storia di Maria
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Lavoro da circa cinque anni per un ente statale che ha sede nel centro della mia città, in un edificio di interesse storico. Ieri, durante la pausa caffè, parlando con alcuni colleghi mi sono resa conto di non essere a conoscenza del piano di evacuazione dello stabile. Mi chiedo se il responsabile della sicurezza avrebbe dovuto istruirmi non appena iniziato il rapporto lavorativo.

Storia di Sara
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Sono un dirigente tecnico della Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia. Assieme ai miei colleghi proponiamo ogni anno a tutte le scuole di diverso grado alcune giornate formative per gli studenti. Purtroppo solo il 50% degli insegnanti è favorevole all’iniziativa e tra i giovani quelli che partecipano con maggior entusiasmo sono i piccoli delle elementari. Credo fermamente che l'educazione alla prevenzione sia prioritaria su qualsiasi altro intervento.

Storia di Mario
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Faccio parte di un organizzazione di volontariato coinvolta negli aiuti ai terremotati. Nel campo mettiamo a disposizione di tutti i giornali, facciamo una biblioteca che prevede il prestito dei libri o, semplicemente, ci capita di parlare con le persone che vengono alle nostre postazioni. La voglia di ricominciare si sente ovunque, nelle parole, nei gesti delle persone nonostante la fatica di capire in quale graduatoria per la casa ci si deve inserire, quali sono i parametri, chi potrà accedervi prima. Ho anche potuto visitare la città, purtroppo nel vecchio centro storico non si può ancora entrare a parte una piccola area aperta a tutti. La desolazione è comunque visibile, soprattutto la notte quando si passa accanto ai palazzi vuoti e senza luci.

Storia di Luigi
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Sono un volontario della Protezione Civile. In Italia siamo 1.300.000 volontari, uomini e donne che nella vita fanno lavori diversi e che ricevono l'addestramento per intervenire rapidamente in caso di bisogno. Nelle emergenze serve tutto l'aiuto possibile e diverse competenze.

Storia di Guido
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Una volta al mese nella mia scuola facciamo una esercitazione di evacuazione in caso di terremoti per cui quando c'è stato il terremoto non mi sono spaventato, mi sono messo sotto il tavolo e ho aspettato che finisse la scossa. Poi con i miei compagni siamo usciti in fila assieme agli insegnanti. Non è stato divertente ma non ho pianto.

Storia di Masaki
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Questo sabato i bambini della terza C della scuola elementare Mariani non hanno fatto una normale lezione: è andato a trovarli il signor Mario della protezione civile. Mario ha spiegato ai bambini cos'è la sicurezza, quali sono le vie di fuga della scuola e cos'è il piano di evacuazione. I bambini per niente spaventati e anzi molto interessati hanno collaborato al cento per cento e hanno anche fatto un'esercitazione di evacuazione.

I bambini della scuola Mariani
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Ho seguito il sisma del 1976 in Friuli come inviato televisivo. Questo evento ebbe un forte impatto sull’opinione pubblica, fu il primo terremoto in cui “la diretta” televisiva portò le immagini del dolore e della distruzione in tutte le case italiane. La possibilità di eseguire riprese aeree fin dal giorno successivo permise una rapida ricognizione dei danni ed una migliore organizzazione dei soccorsi.

Storia di Alfredo

INFO CARDSISSUE CARDS

È possibile prevedere i terremoti?

Ad oggi non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza con i quali sia possibile prevedere il tempo ed il luogo esatti in cui avverrà il prossimo terremoto.
L'unica previsione possibile è di tipo statistico, basata sulla conoscenza dei terremoti del passato.

Allarme preventivo

Ad oggi, i terremoti non si possono prevedere. Un allarme preventivo di un evento sismico consentirebbe di interrompere l'erogazione di servizi e attività che potrebbero costituire un pericolo e allo stesso tempo permetterebbe il raggiungimento da parte della popolazione di luoghi di raccolta sicuri.

Previsione dei terremoti in Italia

In Italia si verificano decine di terremoti ogni giorno e più di 10,000 ogni anno, di cui la quasi totalità sono appena percepiti, senza alcun effetto sulle costruzioni. Le aree interessate da una elevata sismicità, in termini di frequenza ed intensità dei terremoti, sono note; quindi si può sapere dove è più probabile che si verifichi un evento sismico di forte intensità, ma non stabilire con esattezza il momento in cui si verificherà.

Perchè l’Italia è un Paese altamente sismico

L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo per la frequenza e l’intensità dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio. Tale sismicità è legata alla sua particolare posizione geografica. Infatti, essendo situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica, è sottoposta a forti spinte compressive che ne causano l’accavallamento.

Aree ad elevata sismicità a confronto

In Italia il rapporto tra i danni prodotti dai terremoti e la loro intesità è molto più alto rispetto a quello in altri Paesi ad elevata sismicità. Ad esempio, il terremoto del ‘97 in Umbria e Marche ha prodotto danni simili a quelli della California del ’89, malgrado fosse caratterizzato da un’energia circa 30 volte inferiore. Ciò è dovuto principalmente alla fragilità del nostro patrimonio edilizio.

Sensibilità degli animali domestici ai terremoti

Molti animali domestici o da cortile, in genere più sensibili dell'uomo nel tatto e nell'udito, segnalano i precursori fisici dei terremoti agitandosi poco tempo prima del sisma, sebbene non si sappia se questi segnali premonitori siano percepiti attraverso il contatto delle zampe col suolo, oppure attraverso qualche organo sensibile alle emissioni in radiofrequenza.

I precursori sismici servono a prevedere i terremoti?

In futuro lo studio sistematico dei precursori sismici potrebbe consentire di prevedere in maniera più o meno precisa il momento in cui si può verificare un terremoto, tuttavia ad oggi non è possibile la loro validazione empirica.

Falsi allarmi

Sono "falsi allarmi" le previsioni di terremoti che si basano su dei confronti di serie di osservazioni atmosferiche e sulle emissioni di gas radon dal terreno.

La casa dove abito può resistere a un terremoto?

In un Comune classificato in zona ad elevato rischio sismico è obbligatorio rispettare le norme antisismiche. Gli edifici di un determinato Comune costruiti prima del 2003, anno in cui è avvenuta l’ultima classificazione sismica del territorio nazionale, dovranno essere rivalutati in termini di vulnerabilità sismica secondo le normative vigenti.

Vulnerabilità di un edificio

Una delle cause principali di morte durante un terremoto è il crollo degli edifici. Oggi, le norme per le costruzioni in zone sismiche prevedono che gli edifici non si danneggino per terremoti di bassa intensità, non abbiano danni strutturali per terremoti di media intensità e non crollino in occasione di terremoti forti, pur potendo subire gravi danni.

Il sistema di allerta in Italia

In Italia, la sismicità del territorio e la densità dei centri abitati rendono di difficile applicazione i sistemi di allerta del tipo early warning. La ricerca scientifica sta comunque sperimentando l’applicabilità di questi sistemi ma, al momento, l’unica difesa per questo Paese resta la prevenzione.

Caratteristiche geologiche del territorio italiano

L’Italia è un paese geologicamente recente. Da questo deriva la particolare dinamicità del suo territorio, ad alto rischio di calamità naturali, dai terremoti alle eruzioni vulcaniche. Ai fenomeni naturali si uniscono quelli causati dall’attività dell’uomo, spesso legati a una cattiva gestione del territorio.

Intensità e danni

Non c’è correlazione tra scala Richter e quella Mercalli. Infatti a parità di valore di scala Richter, due terremoti possono avere delle conseguenze in termini di danni provocati nettamente diversi a seconda che si verifichi in una zona più o meno urbanizzata.

Sciame sismico

La maggioranza degli sciami simici evolve senza produrre catastrofi dissipandosi più o meno lentamente nel tempo, una frazione minore, invece, può evolvere verso una scossa più intensa. In quest’ultimo caso spesso si registra un incremento continuo in frequenza e intensità delle scosse cosiddette premonitrici. Tuttavia il verificarsi di uno sciame sismico non può essere considerato un precursore dell’evento.

Educazione e formazione in caso di terremoto

Abitiamo in un Paese ad elevato rischio sismico, ma non tutte le persone sanno come comportarsi in caso di terremoto. Alcuni Comuni hanno iniziato, in collaborazione della Protezione Civile, una campagna di informazione distribuendo degli opuscoli informativi sulla gestione delle emergenze. Non sarebbe anche il caso di fare delle esercitazioni obbligatorie a livello comunale e non solo sul posto di lavoro e nelle scuole?

Coincidenza o programmazione

Secondo alcuni esperti l'efficienza della ricostruzione post terremoto può essere possibile per una fortunata coincidenza di eventi favorevoli e grazie all'opera di persone che fanno si che le conflittualità vengano superate e si lavori in sinergia. Altri ritengono che gli esempi positivi di ricostruzione debbano essere presi a modello e contestualizzati nelle diverse realtà, in modo da renderle pronte ad affrontare un'eventuale calamità.

La carta del rischio sismico 2002

È importante trovare il grado di rischio sismico di una determinata regione dove spesso non tutte le aree sono uguali. Ad esempio, quanto può avere senso usare elevati criteri di costruzione antisismica dove invece ci sono problemi di alluvioni? O una zona nella quale il problema principale è la presenza di edifici vecchi o pericolanti. Valutando le aree con le loro caratteristiche si può rivedere anche i costi di ricostruzione e dell'edilizia.

Rapporti tra comuni limitrofi

Due comuni limitrofi sono attraversati dallo stesso fiume. I comuni non hanno ancora provveduto ad effettuare uno studio idrologico del fiume. Questi dati sono necessari per creare il piano di evacuazione di entrambi i comuni.

Panico e situazioni di emergenza

In molti casi di emergenza che si verificano quando in determinati ambienti vi è un'alta concentrazione di persone, le vittime ed i feriti possono essere causati da alterazioni dei comportamenti dovute al panico. Al fine di evitare o ridurre questo dannoso fenomeno risulta utile progettare e realizzare un piano di evacuazione che contribuirà a controllare quei comportamenti irrazionali e a ridurre i rischi che può creare uno stato di emergenza.

Aiuti economici a pioggia o finalizzati?

In alcuni eventi catastrofici è stato possibile fare un inventario preciso dei danni degli edifici per potere chiedere al governo aiuti economici basati su dati reali: per ogni costruzione è stato valutato il costo di messa in sicurezza e ristrutturazione, in modo da fare richieste mirate. In altri casi ciò non è stato possibile e la ricostruzione è avvenuta in modo meno pianificato utilizzando i fondi messi a disposizione dallo stato.

Gli approfittatori

Molto spesso in seguito a catastrofi o calamità naturali si verificano fenomeni di sciacallaggio e truffe a spese delle vittime del disastro. Com'è possibile che ciò avvenga ancora oggi nel ventunesimo secolo? Chi dovrebbe tutelare le vittime?

Non solo intervento immediato

La Protezione Civile non si limita solo a ridare un tetto alle vittime di un evento catastrofico, ma ha tra le sue finalità quella di aiutare a riavviare la vita socio-economica di una comunità ad esempio ristabilendo viabilità e canali di comunicazione.

Edifici più sicuri?

La sicurezza delle opere strategiche (ospedali e centri operativi misti) e rilevanti (scuole, edifici con grandi affollamenti e ponti soggetti a grande traffico) dev’essere garantita. Queste opere devono fornire prestazioni superiori a quelle delle costruzioni ordinarie in caso di sisma. Vengono attuati ovunque il programma di verifiche sismiche e gli interventi di riduzione della vulnerabilità di queste opere?

Formazione e informazione (1)

La riduzione del rischio sismico non si risolve solo con norme e leggi. L’azione dello Stato deve essere accompagnata dalla funzione attiva dei cittadini, resi consapevoli delle caratteristiche di sismicità del territorio in cui vivono, per lo sviluppo di una efficace prevenzione degli effetti del terremoto, a partire dal recupero in chiave antisismica dell’edilizia esistente.

Consapevolezza sulla prevenzione sismica

La consapevolezza sulla prevenzione sismica si diffonde attraverso campagne di informazione, attività di educazione e didattica nelle scuole ed il recupero della memoria storica e tecnico-scientifica sulle conseguenze dei maggiori terremoti italiani. È inoltre fondamentale la conoscenza delle principali norme di comportamento da tenersi prima, durante e dopo un terremoto, che possono aiutare a mitigare le conseguenze del sisma sulla popolazione

Educazione e formazione in caso di terremoto

Durante il terremoto occorre mantenere la calma e riflettere prima di agire: il panico può essere molto più pericoloso del terremoto. NON bisogna stare vicini a finestre, vetri, specchi o oggetti pesanti che potrebbero cadere addosso alle persone. È bene ripararsi sotto tavoli robusti, letti o strutture portanti, non uscire durante la scossa, precipitarsi verso le scale, andare sui balconi, utilizzare gli ascensori o fiamme libere

Educazione e formazione prima del terremoto

Prima del terremoto occorre essere informati sulla classificazione sismica del comune in cui si risiede, sapere dove si trovano e come si chiudono gli interruttori di acqua, luce e gas nella propria abitazione, evitare di tenere oggetti pesanti sulle mensole e scaffali alti e tenere in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio elettrica ed un estintore.

Il giudizio di sicurezza

Il giudizio di sicurezza non riguarda solo aspetti strutturali degli edifici, bensì anche l'idoneità del sito dal punto di vista geologico, la valutazione delle potenziali vie di fughe e l'accessibilità dei mezzi di soccorso. Per formularlo è importante adottare criteri/algoritmi riconosciuti validi a livello nazionale.

Non solo rischio sismico

Oltre al rischio sismico sono importanti anche il rischio da incendi boschivi, rischio idrogeologico e meteo marino, alluvioni, dissesti e trombe d'aria. Ad esempio il Friuli Venezia Giulia oltre ad essere una regione ad alto rischio sismico è la più piovosa d'Italia e nel 2010 è stata colpita da fenomeni alluvionali.

Orgoglio dei colpiti, solidarietà degli altri

Nel momento dell'emergenza ciascuno reagisce in modo diverso. Quanto è decisivo l'orgoglio e lo spirito intraprendente dei colpiti? E quanto diventa fondamentale la solidarietà del resto della popolazione?

Cosa sono i precursori sismici

I precursori sismici sono parametri fisici e chimici riconducibili alla variazione dello stato di sforzo nella litosfera. Queste mutazioni della crosta terrestre sono considerate segni premonitori di un terremoto e dei suoi effetti, qualora non intervenga nessuna azione di contrasto e contenimento.

Cosa si intende per pericolosità sismica

La pericolosità sismica di un territorio è rappresentata dalla frequenza e dalla forza dei terremoti che lo interessano, ovvero dalla sua sismicità. È la probabilità che in una data area ed in un certo intervallo di tempo si verifichi un terremoto che superi una data soglia di intensità.

Magnitudo di un terremoto

La magnitudo (dal latino magnitudo, "grandezza") è una misura dell'energia meccanica prodotta da una scossa sismica, basata sull'ampiezza delle onde sismiche registrate dai sismografi.

Come si misura l’intensità di un terremoto? Scala Richter

La Scala Richter, ideata nel 1935, esprime la magnitudo di un terremoto con il logaritmo in base dieci del massimo spostamento della traccia (rispetto allo zero, espresso in micrometri) in un sismografo a torsione di Wood-Anderson, calibrato in maniera standard, se l'evento si verifica a una distanza epicentrale di 100 km. Per esempio, uno spostamento della traccia di 1cm equivale ad una magnitudo di 4 gradi Richter.

Come si misura l’intensità di un terremoto? Scala Mercalli

Più correttamente detta scala Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS) misura l'intensità di un terremoto tramite gli effetti che esso produce su persone, cose e manufatti. La scala è composta da 12 gradi, di cui quelli più bassi generalmente affrontano la maniera in cui il terremoto è avvertito dalla gente, mentre i più alti sono basati sui danni strutturali osservati.

Sismografo e sismogramma

Il sismografo è lo strumento che viene utilizzato per registrare i fenomeni sismici e produce la rappresentazione grafica dell'andamento del segnale sismometrico nel tempo, il sismogramma. Analizzando il sismogramma si può conoscere l'entità, la natura e la distanza del sisma dal punto dove è avvenuta la registrazione. Il sismografo rappresenta fedelmente il movimento del suolo.

Storia sismica in Italia

In 2500 anni, l’Italia è stata interessata da più di 30.000 terremoti di media e forte intensità superiore al IV-V grado della scala Mercalli e da circa 560 di intensità uguale o superiore all’VIII. Nel XX secolo, ben 7 terremoti sono stati classificati tra il X e XI grado Mercalli. La sismicità più elevata si concentra lungo la dorsale appenninica, in Calabria e Sicilia, in Friuli, Veneto e Liguria.

Cosa sono i terremoti tettonici?

I terremoti tettonici, che sono di gran lunga i più diffusi, avvengono per lo scorrimento di due blocchi di litosfera che si affacciano su una faglia oppure perché, a causa delle forze che sollevano la litosfera, quest'ultima si frantuma creando nuove faglie.

Vulnerabilità di un edificio

La vulnerabilità sismica è la propensione di una struttura a subire un danno di un determinato livello, a fronte di un evento sismico di una data intensità. La vulnerabilità di un edificio dipende da: tipologia delle strutture, età, tipo di progettazione, interventi di ristrutturazione che l'edificio ha subito nel tempo.

Il sistema di allerta in Giappone (early warning)

In Giappone, quando viene registrata una scossa di terremoto che supera un valore di magnitudo stabilito, il sistema avvisa mediante SMS la popolazione, che ha quindi alcuni secondi per mettersi al sicuro. Il tempo medio di percorrenza è circa 20/25 secondi per 100 km. Ciò che viene previsto non è il terremoto, bensì il momento in cui i suoi effetti potranno raggiungere gli insediamenti umani.

Terremoto in Friuli 1976: l'evento sismico principale

Il terremoto venne avvertito in quasi tutta l'Italia centro-settentrionale, fino oltre Roma.
Data: 6 maggio 1976, ore 21:00
Magnitudo: 6.5 gradi Richter
Intensità epicentrale: IX-X grado MCS
Area interessata: oltre 5700 km2 nel Friuli centrale, 137 Comuni danneggiati
Vittime: 989
Senza tetto: 100.000
Disoccupati: 15.000 per la distruzione o il danneggiamento delle fabbriche
Fonte: Messaggero Veneto Dossier del 2006

Sciame sismico

Uno sciame sismico è un fenomeno naturale caratterizzato da una lunga sequenza di scosse sismiche di lieve e media intensità, che può durare fino a diversi mesi. Si differenzia da una serie di scosse di assestamento perché non c'è una scossa iniziale nettamente più forte delle altre.

Sismologia

La sismologia (dal greco seismos = terremoto e logos = parola) è la branca della geofisica che studia i fenomeni sismici, in particolare i terremoti, e la propagazione delle onde elastiche (ed anelastiche) da essi generate. Tale disciplina si interessa anche dello studio di maremoti e vulcani ed è considerato un mezzo d'indagine per lo studio dell'interno della Terra.

Maremoto

Il maremoto (o tsunami) è un anomalo moto ondoso del mare, originato da un terremoto sottomarino o da altri eventi che comportano uno spostamento improvviso di una grande massa d'acqua quali, per esempio, una frana, un'eruzione vulcanica sottomarina o un impatto meteoritico.

Cosa devi fare dopo un terremoto?

• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te, aiuta chi si trova in difficoltà ed agevola l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente,potresti aggravare le loro condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe,in strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti,potrebbero caderti addosso.

Cosa devi fare durante un terremoto? (in auto)

Non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge, potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami (o maremoto).

Cosa devi fare durante un terremoto? (all’aperto)

• Allontanati da costruzioni, impianti industriali e linee elettriche: possono esserci incidenti o crolli
• Stai lontano da rive di laghi e spiagge: possono esserci onde di tsunami
• Raggiungi le aree individuate dal piano di emergenza comunale: non andare in giro rischiando di avvicinarti ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’auto: lasciando linee telefoniche e strade libere non intralci i soccorsi.

Epicentro e ipocentro

L'epicentro è un punto sulla superficie terrestre dove è più forte lo scuotimento provocato dal passaggio delle onde sismiche. L’epicentro si trova sulla verticale dell'ipocentro, un volume di roccia in profondità dove ha origine il terremoto, e dal quale le onde sismiche si propagano in tutte le direzioni.

Pericolosità sismica di base

È la componente della pericolosità sismica dovuta alle caratteristiche sismologiche dell’area. La pericolosità sismica di base calcola probabilisticamente lo scuotimento prodotto dal terremoto in condizioni di suolo rigido e senza irregolarità morfologiche (terremoto di riferimento). Questi studi permettono la classificazione a vasta scala del territorio, col fine di pianificare la prevenzione e l’emergenza.

Aftershock

Dopo la scossa principale si verificano repliche e scosse secondarie in una sequenza sismica. Il numero di scosse secondarie è in genere direttamente proporzionale alla grandezza della scossa principale. Queste scosse sono caratterizzate da un’energia minore rispetto all’evento principale e gli ipocentri risultano concentrati in un ristretta area della superficie terrestre che circonda l’ipocentro dell’evento principale.

Faglia

Un terremoto avviene perché il movimento delle placche litosferiche ha provocato forti pressioni sulle rocce causandone la rottura lungo superfici di frattura, le faglie. Una faglia attiva presenta evidenze di scorrimenti avvenuti nel corso degli ultimi 40.000 anni, per cui si presume che si possano generare altri terremoti.

Protezione Civile in Italia

La protezione civile in Italia è un sistema che comprende tutte le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni che derivano da calamità naturali, catastrofi e altri eventi calamitosi

Le attività della Protezione Civile in Italia

Le attività della protezione civile sono la previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, il soccorso alla popolazione ed ogni attività diretta a superare l’emergenza. “Conoscere per decidere” – “Prevedere per provvedere” sono i moti della Protezione Civile.

Giappone

Il Giappone è un paese dove si convive con i sismi: ce ne sono più di 1500 all’anno e in un certo modo le persone sono abituate. Ma nessuno è abituato all’ondata che s’abbatte sulla terra: lo tsunami. Nel 2011 l’onda ha superato i 10 metri ed è penetrata nell’entroterra per circa 3 chilometri. Intere case spazzate via. L’aeroporto di Sendai è andato distrutto. Un quinto della superficie del paese è stato raso al suolo dalla furia della natura.

La legislazione antisismica italiana

Lo Stato italiano classifica il territorio sulla base dell’intensità e frequenza dei terremoti del passato e prevede l’applicazione, nelle zone sismiche, di speciali norme per le costruzioni. La legislazione antisismica italiana prescrive norme tecniche in base alle quali un edificio sopporti senza gravi danni i terremoti meno forti e resista ai sismi più forti, salvaguardando prima di tutto le vite umane.

Classificazione sismica italiana

Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio. A partire dal 2003 il territorio nazionale, nessun comune escluso, è stato riclassificato in quattro zone sismiche: 725 comuni in zona 1 (massima pericolosità), 2.344 comuni in zona 2, 1.544 comuni in zona 3 e 3.488 comuni in zona 4.

Norme tecniche di costruzione in Italia

L'attività di prevenzione più importante è stata condotta attraverso l'attuazione dell’ordinanza 3274/200 recepita nelle Norme Tecniche delle Costruzioni. L'emanazione delle norme e delle nuove classi sismiche ha consentito di porre rimedio ad una situazione che da circa due decenni aveva ampliato notevolmente la distanza fra scienza e normativa, permettendo di realizzare costruzioni più sicure ed aperte all'utilizzo di tecnologie innovative.

Ambito di applicazione delle norme tecniche di costruzione in Italia

Le norme definiscono i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni, le prestazioni richieste in termini di resistenza meccanica e stabilità, anche in caso di incendio e di durabilità. Le norme forniscono criteri generali di sicurezza, forniscono linee guida per il progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali tenendo conto della sicurezza strutturale delle opere.

Un cervello sveglio 24 ore su 24

Il cervello delle operazioni è la Sala Operativa Regionale attiva 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Qui arrivano tutte le informazioni e le segnalazioni delle emergenze possibili in atto. La SOR raccoglie in tempo reale i dati provenienti dalle reti di monitoraggio e controllo fisico presenti sul territorio regionale e coordina i vari organi di soccorso chiamati ad intervenire. Chiunque può contattare la SOR attraverso un numero verde gratuito.

Il capo chi è?

In ogni comune, il capo della protezione civile è il sindaco. Se il territorio colpito è più grande, la funzione di coordinamento spetta al Presidente della Regione in concorso con le strutture di protezione civile dello Stato. Il cuore di tutto è il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, che risiede a Roma e dipende direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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