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PLAYDECIDE! Riuso, Riutilizzo e Upcycling

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Tra i problemi ambientali che ci troviamo attualmente ad affrontare non possono non essere citati quello dei rifiuti, della futura carenza di materie prime per la produzione di beni materiali e dell’eccessivo utilizzo che facciamo di alcune risorse, come l’acqua e l’energia, necessarie nelle cate

Author / translator Segreteria MAcA

Tra i problemi ambientali che ci troviamo attualmente ad affrontare non possono non essere citati quello dei rifiuti, della futura carenza di materie prime per la produzione di beni materiali e dell’eccessivo utilizzo che facciamo di alcune risorse, come l’acqua e l’energia, necessarie nelle catene di produzione. Tra le possibili soluzioni al problema vi è sicuramente il riuso, che consiste nel riutilizzare gli oggetti altrimenti destinati a diventare un rifiuto.

Created 6 December 2021
Last edited 27 May 2024
Topics Economy, Environment, Sustainability

Policy positions

Policy position 1

Il problema dei rifiuti è evidente ed innegabile. Tuttavia è impensabile cambiare radicalmente il nostro stile di vita e modello economico: potrebbe avere delle conseguenze disastrose sul mercato del lavoro. I materiali usa e getta sono estremamente adattabili alle nostre esigenze, come la plastica nel settore alimentare e medico. Prima o poi la scienza troverà un modo per far fronte al problema, senza necessità di un grande cambiamento radicale.

Policy position 2

Noi consumatori siamo tra i responsabili del problema rifiuti. Non sarebbe però auspicabile una completa rivoluzione del nostro sistema socio-economico per far fronte a questa problematica. Bisogna investire su materiali, come le bio-plastiche, che ci permettano di mantenere il nostro stile di vita e le comodità che ne derivano sostituendo però i materiali “dannosi”. Inoltre, l’eccesso di rifiuti viene contrastato dalla raccolta differenziata.

Policy position 3

Per far fronte al problema della dispersione e della produzione di rifiuti è necessario promuovere consapevolezza ed educazione ambientale sulle buone pratiche che ciascuno di noi può mettere in atto. Partendo da noi come singoli cittadini fino ad arrivare alle istituzioni bisogna applicare la regola delle 4R (Riduci, Riusa, Recupera e Ricicla) e mettere in atto modelli di economia circolare in cui i nostri scarti si trasformano in risorse.

Policy position 4

Occorre intervenire su questa problematica modificando il pensiero che sta alla base della società di consumo. Come? Uscendo dall’ottica del “nuovo e bello”, incentivando da subito il riuso di oggetti, di capi di vestiario, dei resti vegetali delle nostre cucine. Il problema del modello di consumo non è solo la produzione di rifiuti. Per la produzione dei beni vengono impiegate tantissime risorse ambientali, tra cui acqua ed energia.

Story cards

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Tommaso è uno studente di economia dell’Università di Padova che ha appena concluso la sua tesi di laurea magistrale. L’obiettivo principale del suo elaborato era capire quale fosse l’impatto economico dell’emergere, in tempi recenti, di diverse applicazioni per smartphone che permettono di comprare vestiti usati a poco prezzo. “Se da un lato incentivare questi fenomeni è importante a livello ambientale” – dice Tommaso – “dall’altro potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio per i lavoratori. Se queste applicazioni che puntano a riutilizzare i vestiti di seconda mano continuassero a prendere piede, si rischierebbe di assistere ad un’altra crisi economica e alla perdita del lavoro per i tantissimi lavoratori delle grandi catene”.

Punti di vista
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Massimo è lo storico libraio di un piccolo paese montano della Lombardia. La sua libreria è sempre stata il ritrovo storico di tutti i lettori del circondario, in quanto ben fornita e sempre aggiornata su tutte le ultime novità editoriali. Di recente, Massimo ha avuto da ridire con il sindaco del paese, che permette a un anziano pensionato di raccogliere libri usati casa per casa e di regalarli girando con un camper “libreria itinerante”. “In una piccola realtà come la mia – dice Massimo - un fenomeno di questo tipo limita fortemente la mia attività. Non nego che in un prossimo futuro sarò costretto a chiudere, non riesco più a coprire i costi dell’acquisto dei libri e la mia clientela si sta riducendo sempre di più.”

Libreria del borgo
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Vittoria è una giovane stilista che ha da poco creato la sua casa di moda. Dice la sua sui mercatini dell’usato, sulla vendita di abiti di seconda mano e sugli eventi vintage che stanno prendendo sempre più piede, complice la maggior consapevolezza ambientale. “Sia chiaro, anche io nella mia casa di moda cerco di ridurre al minimo l’impatto della produzione, cosa che stanno facendo anche altre grandi catene con il recupero dei vecchi abiti per crearne di nuovi, ma per noi la moda è un processo in continua evoluzione, soprattutto artistica. Si rigenera e si nutre di novità tanto da essere considerata una forma d’arte, al pari del cinema e del teatro. Bisognerebbe trovare un equilibrio tra il riuso sfrenato e il “nuovo”. Riciclare i tessuti usati per creare qualcosa di nuovo? Completamente d’accordo! Riusare? Un po’ meno.”

Due parole dalla settimana della moda
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Gaia è una giornalista trasferitasi in Norvegia. Il suo ultimo articolo racconta la storia di un’azienda norvegese che ha sperimentato una nuova tecnologia che permette, grazie ad uno speciale additivo, alla plastica di degradarsi. Si tratta di un additivo che si applica alle plastiche tradizionali. Durante i test di laboratorio il polietilene si è dissolto in 226 giorni e il polipropilene in 336 giorni. Ci vorrà ancora un po’prima dell’adozione su larga scala di questo tipo di tecnologie, ma è già possibile immaginare le potenziali applicazioni, per esempio sulla pellicola trasparente per alimenti, sulle etichette delle bottiglie e sugli incarti delle caramelle. Nel suo articolo Gaia sostiene che l’utilizzo di tali plastiche potrebbe essere la soluzione. Secondo lei è proprio il concetto di usa e getta che non potrà mai essere superato del tutto e il riuso come alternativa non è facilmente applicabile. Ricerca di nuovi materiali e Riciclo sono per lei le R su cui puntare. Gaia ritiene il Riuso un valido alleato alla riduzione di rifiuti, ma solo in alcuni settori.

Nuove frontiere
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Giulia e Rebecca sono due studentesse fuori sede dell’Università di Bologna. Essendo entrambe amanti della cucina, frequentemente organizzano cene in casa con i propri compagni di corso e amici. Giulia preferisce utilizzare i piatti in ceramica anche se i partecipanti alla cena sono tanti mentre Rebecca compra al supermercato i piatti compostabili che una volta finita la cena vengono buttati nell’organico. Dopo qualche occasione particolarmente affollata però, anche Giulia si è resa conto che è molto più comodo in termini di tempo, di uso di acqua e di fatica utilizzare i piatti biodegradabili.

Le cene delle coinquiline
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Anna, dopo essersi laureata in biologia, ha deciso di aprire un agriturismo “sostenibile” in Abruzzo, dove vive. Essendo molto sensibile ai temi ambientali, ha deciso di rendere il suo agriturismo un esempio virtuoso di “economia circolare”. Dagli scarti della cucina ottiene il compost (ottimo fertilizzante per le coltivazioni dell’orto), ha limitato quasi a zero l’utilizzo di plastica e riutilizza le bottiglie di vetro per l’acqua e le bevande. E’ felice della sua scelta e non tornerebbe indietro. Ha anche limitato fortemente i costi dell’acquisto di nuovi materiali a favore di pratiche di riuso. I suoi clienti sono molto soddisfatti dalla gestione sostenibile dell’attività di Anna, tanto che alcuni di loro, dopo aver soggiornato all’agriturismo, hanno cominciato a cambiare il loro stile di vita, preferendo ad esempio l’acquisto di prodotti sfusi che portano a casa direttamente nei loro contenitori. Proprio come hanno visto fare ad Anna.

Le 4R come visione del mondo che verrà
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Andrea è un ingegnere ambientale che ha lavorato al progetto DEMOSOFC. Il progetto è legato all’installazione del primo e più grande impianto industriale con celle a combustibile alimentato a biogas, localizzato nei dintorni di Torino. Il Sistema con Celle a Combustibile ad Ossidi Solidi (SOFC) che è stato installato permette di convertire il biogas prodotto dai fanghi di depurazione delle acquee – generalmente considerato come un rifiuto - in elettricità e calore con zero emissioni inquinanti in atmosfera. E’ considerato un esempio virtuoso di economia circolare: dallo scarto alla risorsa. Andrea sostiene che questa pratica possa essere considerata una pratica che mette in relazione il riuso e la rivalorizzazione del rifiuto. Per Andrea sono diversi gli scarti di produzione e lavorazione che potrebbero essere riusati o trasformati nel settore industriale, edile e commerciale.

Dallo scarto alla risorsa
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Carlo è il responsabile del progetto Cit ma Bun, un’iniziativa della cooperativa Triciclo di Torino che ha come obiettivo la sensibilizzazione “famiglia per famiglia” al tema del riuso. La sua missione consiste nel vuotare spazi dove sono stati depositati oggetti di qualsiasi tipo in buono stato, sostenere il commercio di usato a basso prezzo e dare lavoro a persone in situazioni di svantaggio. Carlo sostiene che incentivare pratiche di riuso abbia non solo un vantaggio ambientale ed economico, ma anche sociale.

Progetto Cit Ma Bun
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Ada ha aderito ad un’iniziativa che propone un modello di business diverso attraverso la raccolta e rivendita di pezzi vintage “al kilo”. Vengono organizzati degli eventi temporanei nelle più importanti città europee dove vengono venduti capi d’abbigliamento accessibili, di qualità e a basso impatto ambientale. Grazie a questa iniziativa dal 2016 ad oggi sono stati riutilizzati oltre 379,392 kg di capi d’abbigliamento ed accessori con un conseguente risparmio anche in termini di emissioni di CO2, di acqua e di corrente elettrica. Per Ada il riuso è una scelta di vita con la quale sente di poter fare effettivamente qualcosa per la salvaguardia del pianeta e il risparmio delle risorse.

Pezzi vintage al kilo
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Fulvio è un produttore di elettrodomestici a favore dell’economia lineare. Per lui il concetto di usa e getta è alla base dell’economia del Paese. Sostiene che le persone hanno sociologicamente la necessità di comprare sempre qualcosa di nuovo per “stare bene”. Il riuso? Una pratica destinata a sparire. Chi mai vorrebbe un cellulare di seconda mano o un modello precedente a quello appena uscito. Sulla sostenibilità ambientale della sua scelta dice “chi verrà dopo di me penserà a questo, per ora a me interessa solo poter vendere i miei prodotti”.

Economia lineare

INFO CARDSISSUE CARDS

Isole di plastica

Nell’oceano Pacifico, a causa delle correnti, si è formata una grande “isola” di rifiuti che galleggiano sulla
superficie del mare o a uno-due metri di profondità, lambendo le Hawaii da un lato e ad est il Giappone.
Secondo le stime, circa 1/5 di questi rifiuti proviene dalle navi, il resto da immondizia gettata in mare da
terra.

Spreco alimentare

Secondo una stima, ciascuno di noi butta via 200 grammi di cibo a settimana.

Microplastiche

Le microplastiche sono pezzi di materiale plastico. La loro dimensione è <5mm. Circa il 68-81% di
microplastiche presenti negli oceani deriva dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi.

Microplastiche 2

Nel 2017 l’ONU ha dichiarato che ci sono 51mila miliardi di particelle di microplastica nei mari, 500 volte
più numerose di tutte le stelle della nostra galassia.

Acqua virtuale

Con il termine acqua virtuale si intende la quantità di acqua dolce utilizzata nella produzione e nella
commercializzazione di alimenti e beni di consumo. Per la produzione di un paio di jeans vengono
utilizzati 7.600 litri di acqua.

Acqua virtuale 2

Con il termine acqua virtuale si intende la quantità di acqua dolce utilizzata nella produzione e nella
commercializzazione di alimenti e beni di consumo. Per la produzione di un cellulare vengono utilizzati
910 litri di acqua.

Rapporto nazionale sul riutilizzo 2021

In 4 anni il fatturato dei negozi dell’usato è cresciuto del 17% superando la soglia dei 400 milioni di euro. Le piattaforme di usato online, nello stesso periodo, sono cresciute del 15% portando il fatturato globale del comparto a 230 milioni di euro annui, ai quali però corrispondono alcuni miliardi di transazioni tra privati.
L' online, visto come il futuro del riuso, deve ancora dimostrare di poter raggiungere una sostenibilità economica.

Proteste per la legge sullo stop alla plastica monouso

Nel 2019, l'Ue, con il voto del governo italiano, ha stabilito che tutti quei prodotti per i quali esistono in
commercio alternative più sostenibili, dovranno sparire dal mercato comunitario. A un mese dall'entrata
in vigore del divieto, però, Roma protesta: "Norme assurde, a rischio industria del packaging"

Problemi per la biodiversità

Sergio Costa, ex ministro italiano dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha dichiarato che
nel Mar Mediterraneo finiscono ogni anno 570 mila tonnellate di plastica. Ben 134 specie animali sono
vittime dell’ingestione di questi rifiuti.

Fine delle risorse – Overshoot day

L’Earth Overshoot Day indica il giorno nel quale l’umanità consuma interamente le risorse prodotte dal
pianeta nell’intero anno. Nell’anno 2021 l’Earth Overshoot Day è caduto il 29 luglio.

Il Riuso in campo edile

Il riuso in campo edile è un' operazione non difficile, ma ha i suoi svantaggi: i differenti materiali dovrebbero essere già separati in contenitori diversi in cantiere, operazione che richiede una maggior manodopera per la cernita e pulizia dei materiali; i progettisti dovrebbero essere disposti a sopportare costi supplementari. La rivendita dei materiali di recupero è difficile a causa dei prezzi competitivi dei nuovi materiali.

Il Riuso in campo edile 2

Il riuso in campo edile sarebbe un' operazione non difficile, ma ha i suoi svantaggi: i tempi ristretti
richiesti per la demolizione non permettono una decostruzione attenta degli elementi riutilizzabili, i
materiali di reimpiego non sono sempre accompagnati da documentazione tecnica e da garanzie e non
esistono procedure standard per controllare la qualità dei materiali di recupero.

L’industria della moda

E’ considerata tra le più inquinanti dell’economia contemporanea. Ciò è dovuto alla produzione di
cotone che prevede un grande consumo di acqua e all’alta quantità di microplastiche presenti nei capi
d’abbigliamento, che ad ogni lavaggio vengono disperse nell’ambiente.

Packaging

Complesso delle modalità di imballaggio, confezionamento e presentazione degli articoli da offrire al
pubblico. Le principali funzioni sono il contenimento (per prodotti senza forma come per esempio i
liquidi) e la protezione del bene dall’ambiente esterno. Molto spesso i Packaging sono presenti in eccesso rispetto alla loro reale funzione.

Le materie plastiche nelle applicazioni sanitarie

La sanità moderna non sarebbe possibile senza i numerosi prodotti medicali (guanti, siringhe, cerotti,
sacche per il sangue..) basati sulla plastica la cui presenza diamo per scontata. Gli imballaggi in plastica
sono particolarmente adatti per le applicazioni medicali poiché grazie alle loro eccezionali proprietà di
barriera, offrono una notevole salvaguardia dalla contaminazione. Resto il problema del loro smaltimento.

Tutto è riutilizzabile?

Le bottiglie in PET sono progettate e commercializzate per essere utilizzate una sola volta. Questo
significa che, una volta svuotate, dovrebbero essere smaltite. Un utilizzo prolungato di questi contenitori
potrebbe intaccarne le caratteristiche sia tecnologiche che chimiche, quindi permettere che la plastica
venga a contatto più facilmente con gli alimenti.

Tutto è riutilizzabile? Bottiglie in plastica Vs Vetro

Utilizzarle più volte le bottiglie in PET non è consigliabile dal punto di vista igienico, potrebbero verificarsi contaminazioni microbiche. Anche se l'acqua risulta piuttosto inerte per quanto riguarda la capacità di estrarre dai contenitori eventuali molecole indesiderate, è preferibile optare per un'alternativa. Le bottiglie in vetro sono un ottimo compromesso per un riutilizzo sicuro, sono facilmente lavabili e garantiscono maggior igiene.

Agenda 2030

Nell’Agenda 2030, che raccoglie una serie di obiettivi proposti nel 2015 dalle Nazioni Unite per far fronte
ai problemi sociali e ambientali di importanza globale, l’obiettivo numero 12 riguarda il consumo
responsabile. Si propone di garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.

Discarica controllata

Una discarica controllata è un impianto di smaltimento finale dei rifiuti, che consente l’interramento di
rifiuti in condizioni di controllo ambientale e sanitario. Prevede l’impermeabilizzazione delle vasche di
conferimento per impedire l’inquinamento dell’ambiente circostante. Le discariche controllate sono
regolamentate da una specifica direttiva europea.

Il Tavolo del riuso

Il “Tavolo del Riuso” nasce nel 2016 a Torino. Del tavolo fanno parte associazioni culturali, cooperative
sociali e testate giornalistiche no profit che si occupano di ambiente o che svolgono funzioni preziose nel
contesto dell’economia circolare. Delle “tre R” (Riduci, Riusa, Ricicla), il tavolo ha scelto di lavorare sulla
seconda – il Riuso - che troppo spesso viene confusa con quella del Riciclo.

Celocelo

Celocelo è un progetto nato in un quartiere di Torino e consiste in una piattaforma digitale che mette in
contatto chi ha qualcosa da regalare con chi opera nel sociale. Tutti i cittadini possono donare beni
materiali o un po’ del proprio tempo e le proprie competenze a favore di persone in difficoltà attraverso
le realtà che operano nel sociale.

4R

La regola delle 4R consiste nell’applicare quattro comportamenti per limitare la nostra produzione di
rifiuti ed essere così consumatori responsabili. Riduci – Riusa – Ricicla – Recupera.

Economia circolare L

L’economia circolare è un modello di produzione e di consumo che prevede la condivisione, il prestito, il
riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali e dei prodotti a tutti i livelli. In questo modo
viene "chiuso il cerchio" e viene esteso il ciclo di vita degli oggetti, contribuendo alla riduzione dei rifiuti.

Economia lineare

Il modello economico lineare prevede che ogni bene di consumo abbia un inizio e una fine. Le fasi di
questo modello si possono così riassumere: Materie prime > Produzione > Distribuzione > Consumo >
Rifiuti.

Una seconda vita

Tra il 2010 e il 2017, l'Italia è stato il paese europeo che ha aumentato di più la percentuale di
materiali recuperati e riusati nella produzione di nuovi beni.

VIVI LIBRON

Vivilibron è un progetto di economia circolare nato nel 2017 all’interno delle attività del Tavolo
del Riuso. I protagonisti dell’iniziativa sono i migranti e i richiedenti asilo che recuperano i libri
destinati al macero e li distribuiscono gratuitamente per promuovere la lettura, l’integrazione e la
sostenibilità ambientale. Ogni anno vengono recuperati circa 14 mila volumi.

Un po’ di psicologia

Gli studi degli antropologi e degli psicologi rivelano che il “buttare via” è un gesto che ha sempre
rappresentato per l’uomo un vero e proprio rito di purificazione: disfandosi di un oggetto che
caratterizza il suo presente, l’uomo cerca la rigenerazione.

Differenza tra riciclo e riuso

Riciclare significa trasformare materiali di scarto e rifiuti grazie alla raccolta differenziata in
nuovi beni, le cosiddette materie prime seconde, dando loro una nuova vita.
Riuso significa riutilizzare oggetti che non sono ancora diventati scarti o rifiuti. Riutilizzando qualcosa
abbiamo la possibilità di non far terminare il suo ciclo di vita. La finalità dell’oggetto di partenza può
rimanere la stessa o evolvere in qualcosa di diverso.

Il riciclo della carta

Il riciclo della carta è vantaggioso non solo in termini di risparmio della materia prima ma anche di
risorse. Per produrre una tonnellata di carta da cellulosa vergine, occorrono 440.000 litri di acqua e 7600
kwh di energia elettrica. Per produrre la medesima quantità di carta riciclata occorrono 1800 litri di
acqua e 2700 kwh di energia elettrica.

Quantificare i rifiuti

Quando gettiamo via un bene di consumo, il rifiuto che produciamo riguarda anche i rifiuti prodotti a
monte della catena produttiva per arrivare a quel determinato bene. Per produrre un automobile
bisogna utilizzare in media una quantità di materia pari a 15 volte quella dell’automobile stessa.

Smartphone

Solo nel 2015 sono stati venduti 1 miliardo e 430 milioni di smartphone, nel 2014 1 miliardo e 300
milioni.

Il riciclo dei RAEE e il vantaggio economico

Il recupero dei materiali preziosi impiegati per esempio negli smartphone consentirebbe di raccogliere
Terre Rare per un valore di mercato di oltre 150 milioni di euro.

Piattaforme on line di vestiti usati

Diverse applicazioni e siti permettono di comprare e vendere abiti di seconda mano. Da marzo
2020 in poi, 7 italiani su 10 hanno comprato usato.

Acido polilattico

Identificato con la sigla PLA, l’acido polilattico è un materiale realizzato a partire da materie prime di
origine naturale e dunque biodegradabile. Si tratta di una bio-plastica, quindi le sue caratteristiche sono
simili a quelle della plastica, di cui ne rappresenta una valida alternativa.

Definizione di biodegradabile e compostabile

Nel settore del packaging, i prodotti possono essere etichettati come “compostabili” solo se il processo
di compostaggio avviene nell’arco di tre mesi in un impianto industriale. Si definiscono invece
biodegradabili tutti quei materiali organici che possono essere scomposti da microrganismi. Un
prodotto può essere etichettato come biodegradabile solo se il 90% della decomposizione avviene entro
6 mesi.

L’elogio della plastica

Le materie plastiche sono polifunzionali. Possono avere di volta in volta le caratteristiche e le
proprietà del legno, del cuoio, dei metalli, del vetro, dell’avorio e delle resine naturali.
Storicamente infatti le prime materie plastiche andarono proprio a sostituire quelle di origine
naturale. Solo grazie alla plastica è stato possibile fabbricare oggetti di alta qualità e renderli
accessibili ad un maggior numero di persone.

La spesa alla spina

Fare la spesa alla spina significa acquistare prodotti, che possono essere alimentari o sanitari,
portandone a casa soltanto la quantità di cui hai bisogno in totale assenza di packaging monouso.
Questi prodotti possono essere trasportati riusando i contenitori che hai a casa.

Upcycling

Con questo termine si intende il riutilizzo degli oggetti al fine di creare un prodotto di maggiore
qualità, reale o percepita.
I campi in cui si applica maggiormente l’upcycling sono l’arredamento e l’abbigliamento. Ad
esempio si possono utilizzare scarti di tessuti per confezionare un nuovo abito o modificare
dei vestiti usati ma in buone condizioni.

Imballaggi

Un imballaggio è uno strumento che permette di conservare un bene e facilitarne la
conservazione e il trasporto. Dal punto di vista ambientale è importante che per gli imballaggi
vengano usati materiali facilmente recuperabili e in minor quantità possibile.

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