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Acqua: l'oro blu

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L'acqua è una risorsa limitata sul nostro pianeta, e diffusa in maniera non omogenea. Un insieme complesso di fattori - tra cui gli sprechi dovuti al nostro modello di sviluppo, il consumo sempre più elevato che ne fanno agricoltura e industrie, la crescita demografica e i cambiamenti climatici che tendono a inaridire sempre di più zone già naturalmente povere di risorse idriche - fa sì che il "problema dell' acqua" sia sempre più attuale e preoccupante. Già da tempo in certe zone del mondo il possesso e l'utilizzo dell'acqua hanno scatenato veri e propri conflitti fra Stati.

Author / translator Segreteria MAcA

L'acqua è una risorsa limitata sul nostro pianeta, e diffusa in maniera non omogenea. Un insieme complesso di fattori - tra cui gli sprechi dovuti al nostro modello di sviluppo, il consumo sempre più elevato che ne fanno agricoltura e industrie, la crescita demografica e i cambiamenti climatici che tendono a inaridire sempre di più zone già naturalmente povere di risorse idriche - fa sì che il "problema dell' acqua" sia sempre più attuale e preoccupante. Già da tempo in certe zone del mondo il possesso e l'utilizzo dell'acqua hanno scatenato veri e propri conflitti fra Stati. Se nel XX secolo molte guerre sono state combattute per il petrolio, si prevede che nel XXI secolo le nuove guerre potrebbero riguardare proprio l'accesso alle risorse idriche del pianeta. Per questo motivo l'acqua è stata anche denominata "oro blu", a sottolineare quanto questa risorsa stia diventando importante, e sempre più strettamente legata a problematiche economiche e politiche.

Created 20 September 2016
Last edited 7 August 2018
Topics Environment, Politics

Policy positions

Policy position 1

Uso illimitato dell’acqua da parte di ogni cittadino. L’acqua è il bene primario per eccellenza, nessuno può porre dei limiti sulle quantità a disposizione di ogni cittadino.

Policy position 2

Utilizzo di incentivi e premi per i cittadini che contengono i loro consumi idrici al di sotto dei valori medi. Poiché risulta difficile agire sul consumo virtuale, si possono evitare sprechi quotidiani da parte dei cittadini.

Policy position 3

Imposizione di limiti al consumo di acqua virtuale. Non si può limitare il consumo personale ma si possono normare i consumi di acqua nei processi produttivi.

Policy position 4

Imposizione di limiti al consumo idrico di cittadini e imprese. I limiti vanno imposti sia a chi produce ma anche a chi consuma: ad ogni persona dovrebbe essere concesso e garantito un massimo di 100 L di acqua al giorno (valore scelto in riferimento all’indicazione delle Nazioni Unite che pongono a 50 L giornalieri pro capite il fabbisogno minimo per la sopravvivenza).

Story cards

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Il lago Aral era il 4° lago più grande del mondo, nel cuore dei deserti dell’Asia Centrale. Alcune repubbliche asiatiche dell’ex Unione Sovietica hanno deviato il corso dei due fiumi che rifornivano il lago, per coltivare riso e cotone, due coltivazioni estremamente bisognose d’acqua soprattutto se coltivate in terreni aridissimi. Questa scelta ha ridotto la superficie del Lago Aral del 70%. Ciò ha provocato un ulteriore aumento della concentrazione di sali nelle sue acque – già salate in passato ma ricche di pesce – aggravata dalla presenza di inquinanti e pesticidi che sono oggi ai livelli massimi. L’inquinamento sta distruggendo l’ecosistema lacustre e creando problemi sanitari gravissimi alle popolazioni locali: anemia, mortalità infantile, artriti reumatoidi, reazioni allergiche.

La morte del lago Aral
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Secondo il sindaco di Riace Domenico Lucano, l'acqua è un bene comune e non monetizzabile. Per questo motivo ha trovato un modo per garantire un servizio a costo zero ai suoi cittadini, attraverso la costruzione di un pozzo artesiano (ovvero un pozzo in cui le acque sotterranee arrivano in superficie senza ausili meccanici), grazie al quale Riace diventerà completamente indipendente dalle società che gestiscono il servizio idrico in Calabria. Il progetto di Lucano aiuterà le finanze pubbliche e alleggerirà il peso fiscale per tutti gli abitanti della città. Intervistato, Lucano spiega: “un'elettropompa spingerà l'acqua nelle condutture con una portata di 25 litri al secondo. Già siamo certi dei risultati delle prime analisi microbiologiche: l'acqua è pura”.

Acqua: un bene comune?
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L’acqua si sta trasformando in una risorsa strategica al centro di interessi geopolitici. La sua rarità e il suo valore crescente possono sfociare in conflitti internazionali, soprattutto dove già si registrano tensioni politiche tra Paesi. Il contesto più allarmante è senza dubbio quello del Medio Oriente, dove si sommano scarsità di risorse, crescita demografica e nazionalismi esasperati. Le acque contese sono quelle del fiume Giordano e dei pozzi sotterranei della Cisgiordania, dai quali dipende il mantenimento dell'agricoltura israeliana. Solo il 3% del bacino del Giordano si trova in territorio israeliano, ma Israele ne sfrutta il 60% della portata a scapito dei suoi vicini libanesi, siriani, giordani e palestinesi. Un altro focolaio di conflitti si trova in Anatolia, dove Turchia, Iraq e Siria condividono il corso dei fiumi Tigri ed Eufrate. A questo proposito il governo turco affermò che “l’acqua è nostra quanto il petrolio iracheno è dell’Iraq”.

Guerre per l'acqua
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Secondo UN Water, l’organo delle Nazioni Unite preposto alla ricerca e alla cooperazione in ambito idrico, è previsto che, nel 2025, due terzi della popolazione mondiale potrebbe vivere in condizioni di ridotto accesso all’acqua. Ed è soprattutto l’acqua virtuale, cioè quella utilizzata per la produzione degli alimenti e dei beni di consumo, che rischia di prosciugare il Terzo mondo sul quale grava la sempre più pressante domanda occidentale.
C'è infatti un forte legame tra il consumo di acqua dolce e la produzione di cibo, cioè tra sicurezza idrica e sicurezza alimentare. Produrre cibo richiede degli sforzi idrici molto maggiori di quanto immaginiamo: per fare un esempio, sono necessari 140 litri d’acqua per produrre un caffè espresso! (Dobbiamo considerare tutto il processo di produzione che sta a monte, a partire dalla semina e dalla crescita di una pianta di caffè).

L' acqua virtuale
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Nel Sahel, nell' Africa sub-sahariana, la siccità ha creato un' emergenza acqua e una conseguente carestia dagli effetti drammatici. Amref, organizzazione di volontariato internazionale, si è proposta di organizzare una serie di interventi concreti sul territorio, in particolare in Kenya, uno dei Paesi più colpiti da questa crisi. Quella che segue è la testimonianza di Betty Muriuky, una delle operatrici sul campo: “Nell’Africa sub-sahariana l’accesso all’acqua pulita è un diritto umano tuttora negato a più del 40% della popolazione. Amref con i suoi progetti porta acqua pulita e sicura a migliaia di persone, costruisce pozzi, cisterne, acquedotti. Lo fa coinvolgendo le comunità locali, con la partecipazione attiva ai progetti. Un’esperienza di successo, perché ho constatato quanto lo staff e i volontari di Amref riescano a fare per la popolazione colpita dalla siccità. Ma anche drammatica perché mi ha dato modo di vedere da vicino i devastanti effetti della mancanza d’acqua pulita”.

Interventi umanitari
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Rob Greenfield è un’attivista ambientalista americano che, per denunciare gli sprechi di acqua e invitare i suoi concittadini al risparmio idrico, ha deciso come gesto simbolico di restare un anno intero senza farsi la doccia. Rob afferma: “mi lavavo solo in laghi, fiumi e cascate, oppure sotto la pioggia. E se proprio non c'erano risorse naturali a disposizione, riempivo un secchio con le perdite degli idranti e delle condutture”. In questo modo, Rob è riuscito a vivere nell'ultimo anno impiegando circa 8 litri d’acqua al giorno, contro gli oltre 1.000 utilizzati dall'americano medio. La sua idea è quella di promuovere la sostenibilità e uno stile di vita più amico dell’ambiente.
Rob non invita a imitare il suo esempio, da lui stesso definito estremo, ma fornisce suggerimenti praticabili da tutti per evitare gli sprechi.

La protesta di un' eco-attivista
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“La doccia fa male alla salute ed all’ambiente. Piuttosto che farsi una doccia al giorno è meglio preferire la vasca da bagno, ma solo una volta la settimana”. Queste sono le parole di Fulco Pratesi, leader storico del WWF, in una recente intervista. A questo modo di vedere le cose, si oppone fermamente Ottavio Liberis, avvocato milanese che denuncia il suo scetticismo sull'argomento con una lettera su un quotidiano di attualità:
“Gli ambientalisti sono contro la doccia quotidiana, sostenendo che si può vivere bene anche lavandosi con meno frequenza. Via libera quindi ai puzzoni, sperando di non incrociarli sui bus o nei locali pubblici!” La lettera prosegue così: “Mi auguro di non dover condividere mai una scompartimento ferroviario, un ufficio o una sala d’attesa con Pratesi. Faccio una doccia al giorno e quando capita di tardare qualche ora non riesco a sopportare neanche il mio odore. Figuriamoci quello degli altri”.

Punti di vista
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Karl Sandström, ingegnere svedese, ha ideato un nuovo sistema per realizzare una doccia che ricicla parte dell'acqua utilizzata, permettendo così di non dover rinunciare ai vantaggi e alle comodità a cui si è abituati al giorno d'oggi, ma contribuendo a sviluppare un modello di vita più sostenibile. Egli afferma:
«L’acqua dolce è una risorsa rinnovabile che già è rifornita in parte attraverso il ciclo dell’acqua in natura. Il vero problema è che circa il 95% dell’acqua erogata alle famiglie, va giù per lo scarico, per esempio una doccia di dieci minuti può significare lo spreco di quaranta litri d’acqua. Ecco dove la mia invenzione può davvero fare la differenza. Il sistema a circuito chiuso da me ideato per una doccia di dieci minuti utilizza circa cinque litri d’acqua (in una normale doccia servono 150 litri di acqua). Attraverso un sistema avanzato di filtrazione, l’acqua è continuamente riscaldata e sterilizzata, per scorrere dal soffione fino allo scolo ed essere di nuovo riciclata in tempo reale».

L'idea di un ingegnere svedese

INFO CARDSISSUE CARDS

Il diritto degli acquiferi

Non ci sono norme sovranazionali che disciplinano l’uso delle riserve acquifere sotterranee. Inoltre, nel sottosuolo l’acqua si muove in modo imprevedibile, anche oltre i confini. Aspirare o pompare acqua in un punto ha effetti in un altro punto, a volte anche dopo vari anni e a centinaia di chilometri di distanza.

Gli acquiferi problematici

• Sud America: acquifero del Guarani, condiviso fra Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay
• Europa dell’Est: grandi acquiferi tra Ungheria e Romania e acquifero mesozoico fra Ucraina e Polonia
• Africa: acquifero Nubiano, sotto Egitto, Sudan, Ciad e Libia e altri acquiferi sotto il deserto

Il bioterrorismo

Dopo l’11 settembre 2001, la tragica escalation del terrorismo internazionale riguarda anche l’acqua. Gli attentati possono essere realizzati mediante la diffusione intenzionale di agenti biologici, chimici e fisici tra la popolazione anche tramite la contaminazione di sorgenti, depositi, dighe e acquedotti.

L'acqua causa di guerre

L’acqua si è trasformata in una risorsa strategica al centro di interessi geopolitici. La sua rarità e il suo valore rischiano di portare presto a conflitti armati per il suo possesso soprattutto dove già ci sono tensioni politiche o religiose tra Paesi.

I punti problematici: Nord Africa

Il Nilo attraversa dieci Paesi africani (Etiopia, Sudan, Egitto, Uganda, Kenya, Tanzania, Burundi, Rwanda, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea), creando problemi di tensione permanente soprattutto tra Egitto, Etiopia e Sudan. Oggi l’Etiopia sta costruendo la Grande Diga della Rinascita ma la diga rischia di ridurre la portata d’acqua del fiume in Egitto.

I punti problematici: Israele e i Territori Palestinesi

L’acqua è da sempre uno dei grandi problemi degli scontri e dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi. Le risorse più contese sono quelle del fiume Giordano e dei pozzi sotterranei della Cisgiordania, dai quali dipendono l’agricoltura e l’industria israeliane. Solo il 3% del bacino del Giordano si trova in territorio israeliano, ma Israele ne sfrutta il 60% della portata.

I punti problematici: le Americhe

Argentina e Uruguay sono in lite per il possesso del fiume Rio della Plata e si sono appellati alla Corte internazionale di giustizia. Anche Messico e Stati Uniti sono in conflitto per i diritti dei fiumi Rio Grande e Colorado.

I punti problematici: Medio Oriente

Anatolia, Turchia, Iraq e Siria condividono il corso dei fiumi Tigri ed Eufrate. Ora i progetti turchi di creare grandi dighe sull’Eufrate rischiano di ridurre drasticamente la portata in Iraq. A sua volta, l’Iraq è in conflitto con la Siria per il controllo del Tigri.

I punti problematici: l'area del Mekong

Il fiume Mekong costituisce un grande problema per il sud-est asiatico poiché attraversa ben sei Paesi (Cina, Myanmar, Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam). Quattro di essi (Thailandia, Cambogia, Laos e Vietnam) hanno creato la Mekong Commission per trovare un accordo ai conflitti.

I punti problematici: il ruolo della Cina

La Cina sta diventando un leader nella gestione delle acque internazionali dolci e in certi casi salate. Tutti i fiumi del sud-est asiatico nascono in Cina e portano acqua a 1,5 miliardi di persone di altri paesi.

La raccolta dell'acqua

Ogni giorno donne e bambini nel mondo trascorrono circa 125 milioni di ore camminando per andare a prelevare acqua, per poi trasportarla in pesanti contenitori (fino a 20 kg) per lunghe distanze a piedi. Come è possibile ridurre questo onere? (Es. sistemi di raccolta in loco, migliori collegamenti di rete, sistemi di trasporto innovativi come Hippo Water Roller)
Quanto cammini ogni giorno? Quanto saresti in grado di trasportare a piedi?

Il peso dell'agricoltura intensiva

L’agricoltura intensiva sfrutta al massimo la produttività dei terreni e richiede molta più acqua rispetto all’agricoltura tradizionale, così come la quantità d’’acqua richiesta per irrigare i campi. I processi di irrigazione, soprattutto nelle zone aride, possono causare la salinizzazione del suolo, cioè provocano un progressivo aumento di sali che nel tempo impediscono l’uso e distruggono le potenzialità produttive dei terreni.

Sprechi d'acqua in agricoltura

Il divario tra il rifornimento idrico e la domanda di acqua sta aumentando in molte parti del mondo.
In Europa, soprattutto nelle aree meridionali e centrali dell’Europa, diminuirà sempre più la disponibilità di acqua, a causa di una continua diminuzione delle precipitazioni estive e a fronte di elevate richieste idriche per le coltivazioni.

Il peso delle produzioni animali

La produzione animale è una delle maggiori fonti di inquinamento delle acque. I mangimi del bestiame hanno livelli di fosforo e azoto al di sopra della norma e gli animali li rilasciano attraverso le feci.

Risparmio idrico in agricoltura

Spesso gran parte dell’acqua per l'irrigazione non arriva alle colture a causa di perdite lungo le tubature. Dell’acqua che arriva ai campi, solo una parte viene utilizzata per la crescita delle colture, la restante viene persa per evaporazione e per infiltrazione nel terreno.

Valutare le esigenze delle piante

Una delle maniere più efficaci per evitare di sprecare acqua è irrigare le colture in base alle reali esigenze della pianta e nel giusto momento. Una precisa valutazione dei volumi d’acqua e dei tempi di irrigazione, rendono più efficiente l’uso dell’acqua, poiché si riducono i volumi necessari per il raggiungimento delle migliori produzioni.

Il bilancio idrico delle colture

Il calcolo del bilancio idrico delle colture è il metodo migliore per valutare la quantità d’acqua necessaria a colmare la differenza tra l’acqua consumata dalle colture per evaporazione e quella che giunge alle piante con le piogge, dalle falde superficiali e per risalita capillare nel terreno. Esistono software che indicano giornalmente agli agricoltori quando e quanto irrigare le diverse colture.

Risparmio idrico nell'industria

Entro il 2050 l'industria aumenterà la richiesta di acqua del 150%. Oltre alle misure tecnologiche, si possono mettere in atto accorgimenti come il riuso e il riciclo. Per riuso si intende l’uso di acque di scarico dopo averle bonificate, come ad esempio le acque reflue municipali trattate per irrigazione delle zone verdi. Per riciclo si intende il riuso dell’acqua per la stessa applicazione per la quale è stata utilizzata.

L'arretratezza causa di spreco idrico in Italia

In Italia i sistemi di adduzione, distribuzione, smaltimento sono arretrati: le perdite stimate sono del 27% dell’acqua addotta prima di arrivare all’utenza, e di un +5% per l’inadeguatezza degli impianti domestici. Inoltre, il 12,9% del volume di acqua erogato non risulta fatturato e quindi non è valutabile economicamente.

Il rischio di erosione in Italia

Lo spreco illimitato delle risorse idriche nel nostro paese va di pari passo con il rischio di erosione e la conseguente desertificazione. In Italia, da stime effettuate dall’Unione Europea, risulta che il 27% del territorio è esposto ad elevato rischio di erosione. Le regioni della Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna mostrano, infatti, un processo di desertificazione già avanzato.

Il peggioramento dello stato di salute delle acque dolci

Né i governi né i privati adottano approcci ecosistemici per gestire le risorse d’acqua dolce. I paesi, le autorità dei bacini fluviali, gli imprenditori privati e la gente del posto dovrebbero cercare di assicurare all’ambiente la capacità di fornire quantità sufficienti d’acqua potabile per i popoli e la natura.

Salvaguardare gli ecostistemi

Non sempre la risposta migliore alla scarsità d’acqua, all’attenuazione dei disastri e alla gestione dei rischi è lo sviluppo delle infrastrutture. Le risposte non strutturali, come la riforestazione e il risanamento delle zone umide, possono fornire delle alternative efficaci, anche da un punto di vista economico.

Sicurezza alimentare e povertà

La sicurezza alimentare di decine di milioni di persone, nelle comunità mondiali più povere, dipende dalla pesca fluviale. Questa pesca è stata sottovalutata ed è molto diminuita in tutto il mondo. Data l’importanza della pesca fluviale per la sicurezza alimentare, la salvaguardia di questo tipo di pesca dovrebbe avere la priorità nella gestione idrica.

Acqua ed energia

L’acqua è anche una fonte rinnovabile di energia: la produzione di energia nelle centrali idroelettriche non non consuma acqua, ma riduce la disponibilità d’acqua di altri settori. Soprattutto gli impianti di grandi dimensioni, impongono la costruzione di sbarramenti e dighe, il prelievo di acqua da fiumi e torrenti e il suo immagazzinamento, con modifiche sostanziali del paesaggio e del clima.

Acqua e centrali termoelettriche

L’acqua trova impiego anche nelle centrali termoelettriche, dove viene utilizzata per trasformare l’energia termica in energia cinetica (l’acqua viene trasformata in vapore, che mette in movimento le turbine della centrale) utile a produrre elettricità e per il raffreddamento dei macchinari. Questo comporta la reimmissione nell’ambiente di acque a temperature molto maggiori rispetto a quelle naturali.

Acqua e salute

Quasi 1 milione di persone muoiono ogni anno a causa di malattie legate all’uso di acqua non sicura (tifo, colera, dissenteria, ecc). Pratiche igieniche non corrette, associate all’innalzamento delle temperature, aumentano esponenzialmente questo rischio.

Gli eventi estremi

I cambiamenti climatici incidono sulle precipitazioni, rendendole più irregolari e violente. Questo fenomeno causa problemi non solo per le coltivazioni, ma anche per la sicurezza.
Spunti di riflessione: Quali misure si possono mettere in atto per prevenire/contenere i rischi?

Acqua e migrazioni

La scarsità d’acqua e i conflitti per il controllo della risorsa costringono molti a trasferirsi in zone più favorevoli o addirittura a migrare verso altri Paesi.
Spunti di riflessione: Se la tua acqua non fosse sufficiente o sicura, cosa faresti?

Grandi opere

Per assicurare le ingenti quantità di acqua necessarie per l’agricoltura e l’industria, in Cina sono state costruite enormi dighe, come la Diga dei Tre Gorghi sul Fiume Azzurro che ha alterato irrimediabilmente il clima e l’economia di intere regioni, oggi in parte sommerse.

Un sistema complesso: 1. Thule

A Thule, nel nord della Groenlandia, il riscaldamento globale sta causando un rapido scioglimento del ghiaccio. Gli abitanti del posto - cacciatori e allevatori - ne risentono perché la fauna di orsi polari e renne diminuisce, mentre il permafrost instabile si fa pericoloso.

Un sistema complesso: 2. Tuvalu

A Tuvalu, una piccola isola dell’Oceano Pacifico, il livello dell’acqua sale sommergendo ed erodendo il territorio già limitato, costringendo così gli abitanti - pescatori e agricoltori - a spostare le proprie abitazioni o a emigrare.

Un sistema complesso: 3. L'interconnessione

Thule (Groenlandia) e Tuvalu (Oceano Pacifico) si sono sviluppati grazie alle particolari condizioni ambientali locali, garantite dai ghiacci in uno e da acque pescose nell’altro. Oggi, invece, si trovano ad dover affrontare un’emergenza legata alla rapida variazione di tali condizioni.

Diritto di accesso all'acqua

Una persona su 10 non ha accesso a una fonte di acqua sicura, 1 su 3 non dispone di servizi igienici adeguati. L’accesso all’acqua è stato dichiarato un diritto umano imprescindibile dall’ONU ma nella realtà dei fatti siamo ancora lontani da questa condizione. Per questo nella nuova Agenda per Sviluppo Sostenibile 2030 l’accesso all’acqua è uno dei primi Obiettivi da raggiungere.

Bottiglie di plastica

Due famiglie su tre acquistano acqua minerale, con un consumo medio a persona pari a 192 litri/anno e una spesa di Euro 234 euro a famiglia (Censis, 2015). Si tratta di 12 miliardi di litri movimentati ogni anno: per produrre le bottiglie necessarie servono 665.000 tonnellate di petrolio da cui ricavare 350.000 tonnellate di PET (Polietilentereftalato) con un'emissione in atmosfera di 910.000 tonnellate di CO2 equivalente.

La risorsa acqua

L’acqua è una delle risorse naturali più diffuse della terra. Il 71% del nostro pianeta è composto da acqua. La maggior parte (97%) è l’acqua salata degli oceani, mentre l’acqua dolce è il 3%. Solo lo 0,8%, però, è disponibile per la vita.

Scarsità di acqua e sete nel mondo

All’inizio del terzo millennio venne lanciato un allarme: la terra ha la stessa quantità di acqua di 2000 anni fa, quando la popolazione mondiale era il 3% di quella attuale. Ciononostante il problema continua ad aggravarsi a causa delle crescenti attività dell’uomo che usano acqua e sono inquinanti. Viviamo già una nuova emergenza globale: la sete nel mondo.

Diminuzione dell'acqua

Nella seconda metà del XX secolo, dal 1950 al 2000, c’è stata una drammatica diminuzione della disponibilità di acqua da 17.000 metri cubi a 7.000 metri cubi per persona. Tale tendenza continua anche oggi.

Distribuzione dell'acqua

L’acqua è distribuita diversamente sia tra paesi, sia all’interno di uno stesso paese. La sua distribuzione dipende dai fattori ambientali (clima, terreno, altitudine, flora) e dagli interventi dell’uomo.

La crisi dell'acqua

Le guerre del XX secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del XXI avranno come mira l’acqua. La crisi dell’acqua tocca già: Israele, India, Cina, Bolivia, Canada, Messico, Ghana, Stati Uniti.

Le guerre dell'acqua

Le guerre dell'acqua avvengono perché l’acqua è merce di scambio e/o elemento sacro. Portano a fenomeni violenti diffusi o addirittura a scontri fra paesi, spesso mascherati da problemi di altro tipo come i conflitti religiosi o etnici.

Le origini del problema dell'acqua nella storia

Fin dalle origini, gli uomini si sono scontrati per il possesso dell’acqua. La prima guerra per l’acqua avvenne nel 2500 a.C. Eannatum, re della città Stato di Lagash, in Mesopotamia, costruì una serie di canali irrigui che deviarono il corso del fiume e tolsero l’acqua alla vicina Umma, nei pressi dall’attuale Bagdad.

Erodoto

Erodoto parla della seconda guerra persiana (480-479 a.c.) causata dall’acqua. Le guerre avvengono soprattutto per l’acqua dolce perché è necessaria ma insufficiente per i bisogni umani.

Il parere degli esperti

«In 4500 anni, intorno all’acqua si è combattuta un’unica guerra e si sono firmati oltre 500 trattati. In realtà, l’acqua è uno straordinario strumento per costringere i politici, anche nemici, ad entrare in una stanza e cominciare a parlare» (Aaron Wolf)

Gli "idro-diplomatici"

Sono specialisti delle crisi idriche. Spesso si tratta di scienziati-mediatori che lavorano per governi e istituzioni sovranazionali per evitare che le crisi si trasformino in qualcosa di più profondo e sanguinoso.

Gli acquiferi

L’acqua dolce della terra è immagazzinata quasi tutta negli acquiferi, cioè sottoterra. Il 40% dell’umanità vive grazie a queste riserve, attingendovi con pozzi che in certi casi arrivano a centinaia di metri di profondità.

Il consumo di acqua nel mondo

Nel XX secolo i consumi di acqua sono aumentati di quasi 10 volte. Circa il 70% dell’acqua consumata sulla terra è impiegato per uso agricolo ma ora sta aumentando il consumo per gli usi industriali (22%) e per usi domestici (8%). Nelle regioni meno sviluppate risulta maggiore la percentuale di acqua destinata all’uso agricolo, mentre nelle regioni più sviluppate è più alta la percentuale di acqua destinata ad usi industriali e domestici.

Il consumo di acqua a Torino

Si stima che il consumo di acqua a Torino sia 175 litri pro capite al giorno (fonte: SMAT). Questo valore fa riferimento alla quantità di acqua utilizzata in media da ciascun cittadino ogni giorno e comprende anche usi non potabili. Il gestore idrico locale assicura una disponibilità idrica pro capite giornaliera anche superiore: circa 250 litri. In molte città di Paesi in via di sviluppo tale disponibilità è spesso ridotta a meno di 20 litri.

Gli usi civili dell'acqua

Gli usi civili dell’acqua riguardano l’alimentazione umana, la preparazione del cibo, la pulizia del corpo e degli ambienti domestici e pubblici. In questo caso non conta solamente la quantità di acqua che viene messa a disposizione delle persone, ma anche la sua qualità.

Acqua per l'allevamento

Entro il 2025 oltre il 60% della popolazione mondiale vivrà in condizioni di carenza idrica. Il settore zootecnico consuma molta acqua per irrigare i campi coltivati per produrre mangimi. Per ottenere 1 kg di manzo servono 15 mila litri d’acqua, per 1 kg di pollo, 3.500 litri. Invece, per la produzione di cereali ne serve di meno: 3400 litri per il riso, 2000 per la soia, 1400 per il grano, 900 per il mais, 500 per le patate.

L'importanza degli oceani

I giacimenti sottomarini forniscono un quarto del fabbisogno di petrolio e di gas e più della metà del commercio viaggia su nave. Oltre due miliardi di persone vivono entro i 100 chilometri della fascia costiera, in zone a volte densamente urbanizzate; senza contare i turisti che ogni anno affollano le spiagge. Dal benessere degli oceani e dei mari dipende quindi anche il nostro benessere.

Il ciclo dell'acqua

L'acqua è in continuo movimento: il sole fa evaporare acqua dalla superficie terrestre e dal corpo degli organismi viventi. Quando l'aria più ricca di acqua incontra delle zone fredde, il vapore acqueo si condensa e ricade sulla terra in forma di acqua liquida (pioggia) o solida (neve o grandine). Nel condensarsi, l'acqua restituisce all'ambiente circostante il calore assorbito durante l'evaporazione.

Il moto delle acque

La differenza fra le piogge e l'evaporazione sulle terre emerse è data dall'acqua che scorre sulla superficie terrestre e alimenta i fiumi, tornando al mare. Durante questo moto l'acqua erode e asporta le sostanze disciolte nel terreno e contribuisce a creare fertili pianure alluvionali; allo stesso tempo l'erosione del suolo impoverisce la fertilità dei terreni e causa frane e alluvioni.

Le acque naturali

Le acque naturali si dividono in tre grandi categorie:
• Acque atmosferiche (pioggia, neve, nebbia)
• Acque telluriche (acque di superficie e sotterranee)
• Acque barisferiche (di origine interna alla terra, permangono in condizioni latenti)
Per stabilirne la purezza occorre analizzare le condizioni del terreno e lo stato chimico e biologico.

L'acqua potabile

L’acqua potabile deve essere esente da presenze di sostanze microbiche. Per la sicurezza, la falda acquifera deve quindi essere lontana da fonti di inquinamento. Le analisi di laboratorio danno poi il giudizio di potabilità. In generale, le caratteristiche che condizionano l’uso dell’acqua come potabile sono:
• Odore
• Colore
• Torbidità
• Temperatura
• Sapore

L'appropriazione umana dell'acqua

Gli uomini si appropriano di più del 50% del ciclo dell’acqua per irrigazione, agricoltura, industria, usi civici ecc. Ciò compromette i futuri usi dell'acqua a causa dell’inquinamento pervasivo che ormai interessa pesantemente molti fiumi, laghi, mari ecc.

La progressiva carenza di acqua

Nel 1700 con una popolazione mondiale complessiva di 700 milioni di abitanti il consumo complessivo di acqua era di circa 110 kmcubi, nel 1990 il consumo era 40 volte maggiore.
Le previsioni sono ora allarmanti: entro il 2025 circa 3 miliardi e mezzo di persone (circa la metà della popolazione mondiale) potrebbero dover affrontare gravi carenze d’acqua.

Le cause del deficit idrico

Nell'ultimo mezzo secolo, le richiesta d'acqua si sono triplicate anche per il rapido diffondersi di mezzi tecnologici come le pompe diesel o elettriche. La perforazione di milioni di nuovi pozzi ha spinto il prelievo di acqua ben oltre la capacità di rigenerarsi di molte falde acquifere. Il fallimento di molti Governi nel limitare il pompaggio ha portato all'attuale abbassamento delle falde in numerosi Paesi.

La mappa della sete

Stiamo consumando acqua che appartiene alle generazioni future. I paesi a “stress idrico” sono quelli dove la fornitura di acqua rinnovabile pro capite è meno di 1.700 metri cubi. Oggi ci sono già 36 nazioni che non hanno acqua sufficiente per affrontare i problemi riguardanti l’approvvigionamento derivante dai bisogni alimentare, industriale e domestico della propria popolazione.

Italia, campione di sprechi idrici in Europa

In Italia il prelievo pro capite è di 980 metri cubi annui, rispetto ai 647 della Francia e i 719 della Germania. La disponibilità teorica di acqua su base nazionale è di 164 milioni di metri cubi (2700 metri cubi pro capite), se però si valutano solo le risorse utilizzabili si riduce di 1/3 sino a 52 milioni di metri cubi all’anno.

Le cause dello spreco idrico in Italia

Gli usi domestici nel nostro paese assorbono il 15% della domanda d’acqua e siamo ai vertici dei consumi europei per il prelievo pro capite, che è di 249 litri a testa al giorno. L’uso industriale assorbe il 25% e presenta uno dei peggiori indici di consumo di acque per unità di prodotto. L’uso agricolo assorbe il 60% della domanda di acqua e siamo uno dei paesi che consuma la maggiore quantità d’acqua per ettaro irrigato

Il consumo di acqua in Italia

Il consumo italiano di acqua potabile di una famiglia media è di circa 200 m3 l'anno, ma solamente una minima parte è utilizzata effettivamente per bere e cucinare, a differenza di altri paesi europei, che sono più attenti di noi a non sprecare acqua potabile e consumano per usi non alimentari acqua non potabile (es. gli scarichi del wc).

Acqua e clima

Nel breve periodo lo scioglimento dei ghiacciai causato dall’innalzamento delle temperature provocherà un aumento della portata fluviale e relative conseguenze per la sicurezza degli insediamenti e delle attività umane. Nel lungo periodo, invece, si prevede una drastica diminuzione dell’apporto idrico dalle riserve glaciali: questo determinerà problemi di tipo opposto.

Le riserve glaciali

Il Siachen è uno dei ghiacciai più grandi al mondo. Situato al confine tra India e Pakistan, è la principale fonte del fiume Indo, che scorre in entrambi i Paesi e fornisce acqua a oltre 500 milioni di persone. Il Siachen è anche una delle riserve glaciali maggiormente a rischio a causa delle alterazioni climatiche in corso: negli ultimi 15 anni è arretrato di oltre 100 metri all’anno.

Acqua e clima: spunti di riflessione

Spunti di riflessione: E’ più opportuno investire in interventi di mitigazione o di adattamento? Da dove viene la tua acqua? Conosci le fonti d’acqua del tuo territorio?

L’impronta idrica

L’impronta idrica è la misura dell’acqua che utilizziamo effettivamente. Il volume totale dei nostri consumi, infatti, non si limita ai prelievi diretti per bere, lavare, cucinare… ma comprende anche l’acqua necessaria per produrre i beni e i servizi di cui disponiamo tutti i giorni. 2-4 litri di acqua potabile al giorno, ad esempio, sono sufficienti per bere, ma servono migliaia di litri per produrre un pasto.

L'acqua virtuale

L’acqua virtuale è la quantità di acqua necessaria per produrre beni o servizi. Ad esempio, per produrre e mettere in commercio un litro di latte sono necessari 1000 litri di acqua, per un chilo di riso servono 3400 litri di acqua, per un chilo di carne bovina 15.500 litri di acqua. In questo modo ogni giorno miliardi di metri cubi di acqua virtuale vengono trasferiti da un luogo all’altro attraverso i commerci.

Gli spostamenti dell'acqua virtuale

Ogni giorno miliardi di metri cubi di acqua virtuale vengono trasferiti via mare, terra o aria da un luogo all’altro attraverso i commerci, contribuendo così a spostare risorse. I maggiori esportatori di acqua virtuale si trovano in Nord e Sud America, Asia meridionale (India, Pakistan, Indonesia, Thailandia) e Australia.

Scarsità idrica e importatori di acqua virtuale

I maggiori importatori di acqua virtuale sono il Nord Africa ed il Medio Oriente, il Messico, l’Europa, il Giappone ed il Sud Corea. La scarsità idrica spinge molti Paesi ad importare i prodotti con un’impronta idrica più alta, allo scopo di diminuire la pressione sulle riserve d’acqua dolce locali.

Acqua e lavoro

Secondo l’ultimo Rapporto Mondiale sull’Acqua, tre quarti delle professioni esistenti sono direttamente o indirettamente collegate al settore idrico. C'è uno stretto collegamento delle attività umane con le risorse idriche. Siamo molto dipendenti dall'acqua ma questa diventa precaria per le minacce di sfruttamento e per la siccità.

Le culture dell’acqua

Una volta all’anno, in occasione della Festa di Ganesh, in India vengono riversate nei fiumi migliaia di statue e oggetti votivi. Si tratta di una ricorrenza religiosa legata al ruolo tradizionalmente sacro dell’acqua in un Paese da sempre fortemente dipendente dall’approvvigionamento idrico naturale per l’agricoltura. Il rispetto per le risorse naturali locali si manifesta in modi diversi in culture diverse.

Le culture dell'acqua - Spunti di riflessione

Quali usanze legate all’acqua conosci? (Es. Danza della pioggia, colorare il fiume di verde a San Patrizio…)
Come ci relazioniamo con l’acqua?

Riuso dell’acqua

Il trattamento delle acque reflue, ovvero la rimozione di elementi contaminanti da acque di origine urbana o industriale, rappresenta una soluzione importante per ridurre lo stress idrico. L’acqua depurata può infatti essere riutilizzata per l’irrigazione o reintrodotta nell’ambiente naturale per compensare le risorse prelevate. Tra i residui del trattamento, inoltre, è possibile ottenere anche fanghi che possono essere utilizzati in agricoltura.

Come usare l'acqua depurata

L’acqua depurata può essere riutilizzata per l’irrigazione o reintrodotta nell’ambiente naturale per compensare le risorse prelevate. Tra i residui del trattamento, inoltre, è possibile ottenere anche fanghi che possono essere utilizzati in agricoltura. I tempi e i costi dei processi di trattamento dipendono dalla qualità dell’acqua raccolta, così come la possibilità di riutilizzarne i derivati per altri usi.

Acquiferi e falde

Gli acquiferi sono gli strati di rocce permeabili che possono ospitare le acque profonde del terreno e trattenerne a sufficienza per alimentare pozzi e sorgenti. La falda è in sostanza l'acqua specifica contenuta negli acquiferi.

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