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Le attività umane generano sei gigatonnellate di anidride carbonica l'anno mentre la Terra può riassorbirne e riciclarne soltanto tre. Il resto si accumula, anno dopo anno, nell'atmosfera, inasprendo l'effetto serra.

Author / translator Luca Caridà

Le attività umane generano sei gigatonnellate di anidride carbonica l'anno mentre la Terra può riassorbirne e riciclarne soltanto tre. Il resto si accumula, anno dopo anno, nell'atmosfera, inasprendo l'effetto serra. Gran parte delle emissioni di anidride carbonica sono dovute alla necessità di produrre energia. Oltre alle richieste attuali, che sono già elevate, si stima che la domanda mondiale di energia aumenterà di circa il 35% entro il 2030. Gli effetti della crescita economica e demografica si prevede potranno essere attenuati dal progresso tecnologico, che ridurrà i consumi, e dall'aumento dei prezzi energetici. L'unione europea sostiene campagna di riduzione dei consumi e delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera: una di queste iniziative è il Patto dei Sindaci, attraverso il quale i comuni firmatari dell'accordo si impegnano a ridurre le proprie emissioni entro un determinato termine. I comuni firmatari produrranno un proprio SEAP (Sustainable Energy Action Plan, Piano di azione per l'energia sostenibile) in base alle proprie caratteristiche, alle indicazioni tecniche, ma anche, come esplicitamente specificato nel Patto dei Sindaci, in base alle indicazioni provenienti dai cittadini, attraverso questa iniziativa di comunicazione partecipata. È quindi questa l'occasione per avviare un dialogo concreto fra tutti coloro che sono coinvolti nello sviluppo del futuro energetico locale. L’obiettivo da raggiungere al 2020 dal Comune di Arenzano, che è firmatario del Patto, è un’emissione annua di CO2 inferiore a 71.798 t di CO2/anno, che corrisponde a una riduzione, rispetto alle emissioni, al 2005, di 17.994 t di CO2/anno, pari a circa il 25% del totale. Le emissioni totali calcolate nel Comune di Arenzano nel 2005 ammontano a 89.972 t di CO2. Tale valore corrisponde a una valore pro-capite, rispetto alla popolazione del 2005, di 7,8 t/anno di CO2. L’incidenza dei vari settori è legata alle caratteristiche peculiari del comune, caratterizzato da una spiccata vocazione di tipo residenziale e di servizi (turismo, ecc.), con presenza di attività industriali e una ridotta presenza di attività agricole. I settori che hanno maggiore incidenza sulle emissioni di CO2 quello civile (abitazioni e uffici), che contribuisce per il 44%, seguito dall'industria (16%) e dai servizi, sostanzialmente identificabili con i trasporti (39%). Questi dati vanno valutati tenendo presente che il settore dei trasporti andrà presumibilmente a incrementare il suo volume, mentre l'industria, per la recente crisi, dovrebbe subire in qualche modo un ridimensionamento. Esistono diversi approcci (policy) che possono essere adatti per raggiungere gli obiettivi fissati dal Patto dei Sindaci. Il nostro compito è individuarli, valutarli e realizzarli insieme.

Created 23 October 2010
Last edited 7 August 2018
Topics Energy, Environment, Sustainability

Policy positions

Policy position 1

Intervenire in maniera consistente nell’ambito dei trasporti, sia privato che pubblico, con azioni che ottimizzino l’efficienza energetica e che limitino la circolazione veicolare.

Policy position 2

Adottare una politica che miri a ridurre i consumi energetici nell’ambito dell’illuminazione, sia pubblica che privata con azioni che ottimizzino l’efficienza energetica.

Policy position 3

Adottare una politica che miri a ridurre i consumi energetici e all’adozione di azioni che ottimizzino l’efficienza energetica nel settore pubblico e privato anche con l’impiego di energia derivante da fonti rinnovabili.

Policy position 4

Adottare una politica mirata a ridurre i consumi idrici e di tutte le materie prime.

Story cards

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Mi chiamo Antonio e mi occupo di problemi macroeconomici. Molti pensano che le nuove tecnologie rappresentino la soluzione per i cambiamenti climatici causati dall'uomo, ma purtroppo, pur avendo queste tecnologie un ruolo essenziale per la soluzione del problema, non possono risolverlo da sole. Pensiamo alle auto: i nuovi motori ci faranno consumare meno. Guidare sarà più economico, ma i soldi che risparmiamo verranno spesi molto probabilmente altrove: guidando di più, o comprando un'auto più grande, o acquistando nuovi elettrodomestici. Se risparmiamo del denaro grazie a un motore più efficiente, probabilmente andremo a consumare di più in un altro modo. È la logica dei consumi, da cui non possiamo sottrarci semplicemente con il progresso tecnologico. Perciò dobbiamo porci una domanda: consumare meno può essere compatibile con il modello di crescita economica occidentale? Possiamo trovare un equilibrio fra qualità della vita e impatto ambientale? Siamo in grado di sostenere con i nostri sforzi questo grande cambiamento culturale, più che tecnologico?

Prima la cultura, poi la tecnologia
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Mi chiamo Arianna e sono un giovane architetto. Quando ho iniziato a studiare architettura avevo il sogno di realizzare spazi meravigliosi dove le persone potessero vivere una vita fantastica. E oltre al design e all'estetica, ho studiato a lungo le soluzioni praticabili per costruire case ed edifici energeticamente efficienti, che rendessero minimi i consumi e permettessero di contenere al massimo gli sprechi. Queste soluzioni esistono, ma hanno un prezzo che il più delle volte scoraggia i costruttori, che temono poi di non riuscire a vendere un immobile con un prezzo più elevato della media, anche se di qualità superiore. Mi trovo spesso a dover giustificare i costi di una costruzione energeticamente più efficiente, più sana e più sostenibile, ma, anche se questo mi farebbe risparmiare in futuro, io stessa in questo momento ad affrontare l'acquisto di una casa sostenibile! Di certo però stiamo entrando in una nuova era dell’ingegneria e dell’architettura; i costruttori che fanno ora il salto saranno quelli che un giorno prospereranno.

I costi delle case intelligenti
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Sono Barbara, una giovane ricercatrice che si occupa dello sviluppo della tecnologia legata alle energie rinnovabili. Studio i materiali organici e i nanomateriali che serviranno per il fotovoltaico di nuova generazione. Il mio obiettivo è di aumentare le rese dei pannelli solari, che attualmente non sono soddisfacenti. I pannelli più moderni, al silicio monocristallino arrivano a rese del 14%: troppo basse visti i costi di produzione. Quando si parla di tempi di rientro di 7-8 anni, lo si può fare perché lo Stato sostiene gli impianti con i Certificati Verdi: un costo invisibile per gli utenti ma peserà per la collettività. Oltre agli alti costi di produzione, bisogna ricordare che queste rese sono garantibili per i primi 4-5 anni ma poi, nel tempo, la resa del pannello va progressivamente a diminuire. Dopo 25 anni praticamente non produce più nulla! Si è deciso di puntare sul fotovoltaico, ma allora serve una tecnologia nuova, meno costosa, e soprattutto veramente sostenibile: fra 30 anni smaltire i pannelli di silicio monocristallino sarà sicuramente un grosso problema.

Sul Sole non siamo così pronti
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Sono Fabio. Il pianeta è giunto a una situazione decisamente critica. Penso che avere consapevolezza di questo fatto sia il primo passo verso un cambiamento che coinvolga tutti e ci riporti, anche se molto lentamente, verso il rispetto per il mondo che ci ospita. Per questo dobbiamo lavorare prima di tutto sulla cultura, sulla sensibilizzazione dei ragazzi, delle nuove generazioni. Dobbiamo cercare di incontrare le persone e parlare con loro. Ma oltre a trasmettere consapevolezza, dobbiamo agire: energia pulita, che sia eolica o solare, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti, gestione intelligente delle risorse. Queste devono essere priorità assolute, anche a discapito di qualche comfort, a cui possiamo rapidamente abituarci a rinunciare. Diciamoci la verità: viviamo circondati dal superfluo! E ora non abbiamo scelta: questo è il domani che intendiamo consegnare ai nostri figli.

Non c'è scelta
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Mi chiamo Annalisa e sono un agente immobiliare. Lo stile di vita quotidiano è assolutamente importante per salvaguardare l’ambiente, ma lo è anche vivere in una casa ecologicamente sostenibile. La Certificazione Energetica attribuisce la classe giusta a ogni edificio: si va dalla classe A, la più virtuosa (con un fabbisogno di 30 KWh/mq anno) alla classe G, la più dispendiosa (oltre i 160 KWh/mq anno). Una casa in classe A costa di più, ma nel tempo farà risparmiare il proprietario in termini di consumi, e avrà più valore quando sarà il momento di venderla. Sul mercato, infatti, le case costruite (o ristrutturate) con criteri di efficienza energetica hanno quotazioni del 15% superiori a quelle di edifici “normali”, non ecologici. Questo frena però molto spesso gli acquirenti: al momento di comprare una abitazione, siamo anche disposti a minimizzarne o ignorarne i difetti purché il suo prezzo sia contenuto. Così, di fatto, molto spesso i clienti si orientano su scelte diverse, perché non tutti possono “investire” e devono rassegnarsi a spese energetici - e impatti - più elevati.

Il mercato comanda
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Mi chiamo Elio e sono un giovane chimico. Le energie rinnovabili non sono soltanto una concreta opportunità per proteggere l’ambiente e la nostra salute, ma anche una possibilità lavorativa in più per noi giovani. Il problema dell’occupazione in Liguria è molto serio. Assieme a una collega, ho presentato all’ultima edizione di Energethica un progetto per la costituzione di un campo eolico nel dianese. Il progetto è stato premiato e ritenuto di assoluto interesse: prevede la creazione di un Consorzio fra i sette comuni dianesi e permetterebbe un risparmio fra il 60 e il 70% della spesa pubblica in energia elettrica, aprendo inoltre nuove possibilità occupazionali. Purtroppo la zona a maggiore ventosità non è disponibile, poiché, pur essendo lontana dai centri abitati e perfetta sotto ogni altro punto di vista, fa parte dell’habitat di una lucertola protetta. Questo impedisce di fatto la realizzazione del progetto perché, anche volendo, gli iter burocratici per sbloccare la situazione o ottenere una deroga anche parziale sono estremamente lunghi e complessi.

Una piccola lucertola...
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Mi chiamo Alice e ho 32 anni. Non ho grandi capacità economiche e, avendo un piccolo appartamento di proprietà, credo che ridurre la mia spesa energetica potrebbe permettermi di gestire meglio le mie risorse. Sono anche disposta a fare un piccolo investimento per migliorare la classe energetica del mio condominio, ma, nonostante moltissime riunioni e assemblee durante le quali si è discusso sui vantaggi che questo comporterebbe, è praticamente impossibile convincere tutti i proprietari a intervenire. Il fatto è che nessuno vuole spendere nell’immediato: solo che non capiscono che così spenderanno di più nel tempo. Molti proprietari sono anziani e i parenti non si interessano alla questione. Ho l’impressione che sia anche un problema di credibilità: se potessimo disporre di dati tecnici precisi, misurati sul nostro immobile, certificati, forse sarebbe più facile dimostrare i vantaggi degli ammodernamenti. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!

Mettersi d'accordo
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Mi chiamo Marina e sono un giovane avvocato. La tecnologia segue le leggi dell'economia e la politica, attraverso la legge, dovrebbe coordinare il benessere dei cittadini allo sviluppo economico, poiché senza vantaggio economico non è possibile pensare di attuare questo tipo di innovazioni. Abbiamo provvedimenti europei molto ben indirizzati e assolutamente coerenti. Purtroppo il legislatore non sempre attua in maniera altrettanto efficiente questi provvedimenti: la normativa nazionale non aiuta chi vuole affrontare il rinnovabile. La legge regionale in Liguria è fatta bene, ma soffre dei vincoli che esistono a livello nazionale. La sensazione è che si siano perse però, anche a livello regionale, delle occasioni importanti: per esempio quando è stata emanata la legge del Piano Casa, si è perso di vista il fatto che l'ampiamento dei volumi si riflette anche sull'entità degli impatti. Provvedimenti del tipo "puoi aumentare il volume se però adotti misure che permettano un risparmio energetico" sarebbero più adeguati a sostenere lo sforzo per ridurre le emissioni e consumare meno.

Un problema anche legislativo
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Mi chiamo Mario, ho 43 anni e sono un commerciante. Sono consapevole del fatto che dobbiamo intervenire per salvaguardare l’ambiente, ma dobbiamo farlo tenendo ben presente il fatto che questo non deve incidere negativamente sull’economia degli esercizi locali. Impedire o rendere difficoltosi gli accessi alle zone centrali per i veicoli a motore, rendere la sosta eccessivamente costosa, ostacolare i flussi “comodi” di persone verso le attività commerciali, potrebbe penalizzarle. Penso che le persone poi per fare acquisti tenderebbero sempre più spesso a rivolgersi ai grandi centri commerciali, dove vanno in auto, parcheggiano a un metro dall’entrata, fanno spese e risalgono in auto. Soprattutto oggi, quando nessuno ha tempo da perdere, rendere più complicato accedere ai negozi potrebbe segnare la fine di molte attività commerciali. Se vogliono costituire aree a pagamento per la sosta o per l’accesso, per scoraggiare l’uso dell’auto, forse parte degli introiti dovrebbero essere destinati a compensare gli eventuali cali di vendite dei negozianti.

Attenzione al traffico limitato!

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Il buon esempio

Anche se la pubblica amministrazione locale è responsabile di solo una piccola parte delle emissioni totali di CO2, non sarebbe meglio partire proprio da questo settore, per dare un buon esempio ai cittadini?

Possiamo permettercelo?

In questo periodo di crisi economica, la nostra società non può affrontare i costi per attuare i cambiamenti strutturali necessari per contenere le emissioni. Dovremmo pensare prima di tutto alla ripresa economica e non gravare sulle economie.

Il risparmio è già un valore

Dovremmo concedere agevolazioni fiscali alle imprese che si dimostrano virtuose nell’ambito della produzione di energia e delle emissioni di gas serra? In fondo ottimizzare i consumi è una forte fonte di risparmio (e dunque di maggiore profitto) per le imprese stesse.

La soluzione è il Sole!

L'energia fornita annualmente dal Sole è circa 10000 volte superiore a quella che stiamo usando: quindi sarebbe sufficiente riuscire a sfruttarne lo 0.01% per soddisfare le nostre necessità. Perché non puntare decisamente sul fotovoltaico?

Un problema di costi

I costi di preproduzione, ossia quelli da affrontare prima che un impianto entri nella fase produttiva, sono, nel caso delle energie rinnovabili, estremamente alti, molto più alti di quelli che usano risorse tradizionali. Per rientrare di questi costi sono necessari anche 10-15 anni. Come possiamo incentivare un investitore privato a rischiare, in questo momento storico, il proprio capitale?

E i commercianti?

Impedire l’accesso dei mezzi a motore in determinate aree potrebbe penalizzare le attività commerciali.

L'informazione è fondamentale

I cittadini andrebbero informati di più sulle pratiche virtuose per il risparmio energetico. Se le amministrazioni promuovessero maggiormente tali pratiche, puntando sui miglioramenti per la qualità della nostra vita, i risultati sarebbero più facili da raggiungere.

Servono incentivi

Gli altissimi costi di London Array, che sarà la più grande centrale eolica offshore del mondo, avevano scoraggiato gli azionisti dei partner coinvolti nella sua realizzazione. I forti incentivi, legati alla volontà del governo inglese, hanno però convinto gli investitori a realizzare il progetto.

I costi sono elevati

I costi dell’unità di energia solare sono ancora piuttosto alti: questo tipo di energia ha perciò difficoltà a essere economicamente competitiva.

L'energia non è "costante"

La variabilità dell’irraggiamento solare può generare una intermittenza della fornitura di energia, che deve essere affrontata con adeguate soluzioni tecnologiche.

Il paesaggio ne risente

Le aree occupate dagli impianti subiscono delle trasformazioni paesaggistiche, a parità di energia prodotta. Vogliamo correre il rischio di danneggiare il turismo?

Turbine o non turbine

Le turbine eoliche, durante il loro funzionamento, producono un rumore costante. Qual è l’impatto degli impianti rinnovabili su estetica, vivibilità e in generale sul territorio? Ci abbiamo riflettuto abbastanza?

Compensazione e innovazione

Possiamo compensare le emissioni pagando affinché ci sia un equivalente risparmio di gas serra. Questa pratica è conosciuta come “compensazione delle emissioni di carbonio” e comprende investimenti in progetti, come l’estrazione di energia rinnovabile dai parchi eolici e dalle idroculture.

Ma possiamo fidarci veramente?

La compensazione delle emissioni di carbonio è davvero uno strumento affidabile? Come è possibile garantire che questo meccanismo così complesso funzioni?

La burocrazia inquina?

Anche un differente approccio burocratico può far diminuire le emissioni: alcuni studi dimostrano che il consumo di carta negli uffici aumenta del 20% l'anno e che la tecnologia basata sul Web sta di fatto incrementando la stampa di documenti. In media ogni lavoratore usa 50 fogli formato A4 ogni giorno. Dovremmo porre rigidi limiti alla quantità di documenti stampati e affidarci di più ai documenti elettronici?

Cambiare il sistema produttivo!

È necessario cambiare il modo di produrre e consumare: ogni attività deve essere monitorata sull’aspetto dell’impatto ambientale.

Restare competitivi

L’attuazione delle misure di riduzione delle emissioni non deve compromettere la competitività economica e le opportunità di crescita.

La politica locale è importante

Quando i processi di cambiamento sono accompagnati da politiche locali e specifiche di sostegno, gli obiettivi ambientali diventano occasione di crescita e di sviluppo. Ma siamo in grado di stimolare questo sostegno?

I vincoli urbanistici

Esistono vincoli estetici urbanistici che limitano l’installazione dei pannelli solari nelle strutture civili. Questi vincoli possono limitare fortemente l’installazione degli impianti fotovoltaici. Non dovremmo riconsiderare questi vincoli?

Tanto non si può fare

Nei condomini “meno spendi e meglio è”. È impensabile mettere d’accordo i proprietari e installare impianti collettivi su iniziativa di singoli condòmini.

C'è solo una strada

Servono anni per ammortizzare il costo di installazione e manutenzione dei pannelli solari, ma se non vogliamo lasciare ai nostri figli un ambiente compromesso dall’inquinamento, le energie pulite sono l’unica soluzione possibile.

L'importanza di comunicare

Senza una cultura dell’energia molti degli sforzi economici che vengono proposti potrebbero essere inutili. Dobbiamo pensare di investire su forti iniziative di informazione?

Pagare?

Penso che non sia giusto imporre ai cittadini degli ulteriori sforzi economici.

Chi inquina, paghi

I beni di lusso ad alto consumo energetico (es. le piscine) andrebbero tassati in maniera molto più consistente, oltre che resi energeticamente più efficienti?

Diagnosi su misura. Gratis?

Gli “Energy audit” sono degli interventi di analisi degli edifici che permettono di identificare gli sprechi energetici. In Liguria la Certificazione Energetica comprende una "diagnosi", ossia una analisi dei consumi calibrata sul consumatore. Essi sono un ottimo punto di partenza per valutare un intervento di miglioramento della gestione energetica di uno stabile. Dovremmo "regalare" o incentivare questi interventi venendo in aiuto alle aziende?

Solo autoconsumo, per evitare scempi

Gli impianti fotovoltaici ed eolici possono avere un impatto ambientale non trascurabile. Nelle zone di pregio non dovremmo limitare gli usi all’autoconsumo, anziché offrire spazio a grandi impianti che vadano a compromettere l’estetica del territorio?

Chiavi in mano? Non proprio

Per realizzare un impianto mini-eolico non basta comprare una pala e installarla. Bisogna analizzare la ventosità del sito, le caratteristiche territoriali, la scelta della turbina, la fase autorizzativa. Alcuni regolamenti regionali prevedono semplificazioni normative. In Puglia e Campania, ad esempio, è possibile installare impianti fino ad 1 MW, rispettando determinate condizioni, semplicemente con una denuncia di inizio attività.

Innovazione e risparmio

Il ricorso alle energie rinnovabili non si traduce automaticamente in un risparmio di energia, però assicura il fatto che l’impatto ambientale dell’utilizzo di questa energia sia molto più basso.

Dove si consuma energia

Gli edifici sono responsabili del 40% dell’energia consumata in tutta l’Unione Europea. Nelle aree urbane è la voce più importante fra quelle dei consumi energetici.

La sosta limitata funziona

L’introduzione di soste limitate (p. es. due ore) per i non-residenti è uno strumento di provata efficacia per ridurre l’uso dell’auto, senza precludere l’accessibilità dei negozi cittadini.

Le reti intelligenti

Il Conto Energia stabilisce un incentivo a chi installa un impianto solare fotovoltaico, proporzionale all'energia elettrica prodotta: l'energia prodotta dai pannelli viene riacquistata a un prezzo maggiore di quello di mercato. L'incentivo viene pagato su tutta l'energia prodotta dall'impianto, non solo su quella in eccesso che riversiamo alla rete elettrica. La rete, oggi, non è ancora completamente pronta a sostenere questo meccanismo.

L'esempio tedesco

Gli impianti solari in Germania superano i 700 MW di potenza (la stessa potenza di una centrale nucleare) rispetto ai soli 5 MW in Italia del 2004-2005. Le azioni delle imprese operanti nel fotovoltaico tedesco hanno registrato nel 2004 un incremento nel prezzo medio azionario del +180% e quasi tutte le domande di finanziamento trovano il favore delle banche.

Il rinnovabile salvaguardia l'ambiente

I combustibili fossili stanno danneggiando il pianeta: utilizzare le fonti rinnovabili è un metodo per contrastare il riscaldamento globale e contenere l’inquinamento ambientale, proteggendo anche la salute dei cittadini. Le energie rinnovabili permettono di salvaguardare l’ambiente: quando usiamo queste fonti di energia, riduciamo il nostro impatto ambientale e contribuiamo a contenere l’inquinamento.

Le reti intelligenti

Le Smart Grid uniranno consumatori e produttori (piccoli e grandi) in una rete in grado di ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza. L’energia, gestita in maniera non centralizzata, viene diretta dalle aree dove la produzione supera la richiesta verso altre dove avviene l’opposto. Oggi la rete elettrica non è completamente adatta a sostenere questo meccanismo, esistono perciò dei costi di adattamento.

Superare i limiti è possibile

Il limite dell’intermittenza della generazione di energia rinnovabile può essere superato dalla messa in opera delle Smart Grid.

L'energia "sicura"

Le minacce alla sicurezza energetica globale comprendono l’instabilità politica dei paesi fornitori di combustibili fossili, la competizione per il possesso delle fonti, attentati o sabotaggi alle strutture di rifornimento e non ultimi gli incidenti e i disastri naturali.

Le biomasse sono una risorsa

La biomassa (intesa come materiale organico vegetale di scarto, utilizzabile per produrre energia) è una fonte rinnovabile e inesauribile, a patto di non superare il limite di rinnovamento biologico. La manutenzione del verde (es. le pinete) può fornire materiale convertibile in energia.

La biomassa è di piccolo taglio

Gli impianti che utilizzano biomasse sono solitamente di piccola taglia e di bassa potenza.le potenze delle unità installate più recenti è di circa 600MW(combustibili tradizionali) mentre è di circa 35MW per gli impianti che bruciano biomasse.

Questione di scambi

Possiamo compensare le emissioni pagando affinché ci sia un equivalente risparmio di gas serra. Questa pratica è conosciuta come “compensazione delle emissioni di carbonio” e comprende investimenti in progetti, come l’estrazione di energia rinnovabile dai parchi eolici e dalle idroculture.

Noi contiamo

Una riduzione di appena 1°C nella gestione del riscaldamento domestico può tagliare i costi del 5-10% ed evitare fino a 300 kg di emissioni di CO2 per abitazione ogni anno.

I piccoli investimenti

Gli apparati a basso consumo (come anche le semplici lampadine) costano di più, ma alla fine fanno risparmiare.

Un'auto "pesa"

In media, per ogni litro di benzina bruciato dal motore di un’auto vengono rilasciati oltre 2,5 kg di CO2.

I tetti verdi

Oggi il tema delle coperture a verde dei tetti è divenuto attuale. Il verde pensile viene riconosciuto da un numero sempre crescente di comuni ed enti pubblici come strumento di mitigazione e compensazione ambientale in ambiente urbano.

Risparmiare a partire dal...tetto

Le coperture a verde portano ad un miglioramento funzionale ed estetico degli ambienti di abitazione e lavoro. L’inverdimento di una copertura a regola d’arte costa all’incirca dai 30 ai 70€/m2 (esclusa l’impermeabilizzazione). Su una copertura a verde le temperature massime estive si aggirano intorno ai 25°, su una copertura tradizionale possono anche superare gli 80°. Ciò protegge l’impermeabilizzazione dai danni derivanti dagli sbalzi termici.

Un orto sul tetto

Secondo l'esperienza europea, i tetti verdi durano il doppio dei tetti ordinari. Possono anche servire a fini agricoli. Così, l'hotel Fairmount Waterfront (Toronto, Canada) coltiva erbe, fiori e verdura sul suo tetto-giardino, risparmiando così circa 30.000 C$ (dollari canadesi) all'anno sugli acquisti di verdure. E la diminuzione della temperatura dei tetti limita i consumi per la climatizzazione e il raffreddamento degli ambienti.

Nuovi alberi

Un modo di gestire le emissioni è compensare l’anidride carbonica emessa, ad esempio piantando nuovi alberi. Tuttavia l’efficienza di questo assorbimento dipende molto dal tipo di piante e dalla fertilità del terreno.

Il parere degli esperti

Richard Caperton del Center for American Congress, ha recentemente sottolineato come “per spingere la green economy sia assolutamente necessario lavorare su tre aspetti: stimolo della domanda, idonei meccanismi di sostegno, finanziamenti e ammodernamento delle infrastrutture”.

Convidere per inquindare meno

Il Car pooling (la condivisione tra più utenti dei mezzi privati di trasporto), il Car sharing (la costituzione mezzi di trasporto pubblico locale) e i Taxi collettivi (un’offerta di trasporto intermedia tra il bus pubblico e il taxi privato) sono tutte misure che dovrebbero consentire riduzioni al 2010 di 2,1 MtCo2, risparmio energetico pari a 0,8 Mtep, con un costo unitario per riduzione delle emissioni pari a 3 euro/t.

Più occupati con il Verde

Gli occupati nei settori “verdi” continuano ad aumentare. Lo rivela una ricerca condotta dall’Eurispes. Nel 2006, infatti, stando ai dati dello studio, si è verificato un incremento di 25mila unità rispetto all’anno precedente. 336mila occupati in tutto, 40mila con contratto a termine, 39.700 autonomi e il resto assunti a tempo indeterminato.

Il verde è turismo

Gli occupati nei settori “verdi” crescono e, in particolare, una buona quota è dovuta allo sviluppo del turismo ambientale (12,1%).

Investire significa occupare

ISES Italia per conto dell’ENEA prevede che la realizzazione di investimenti in tecnologie ambientali avrà degli effetti positivi sul mercato del lavoro. Il settore più sviluppato sarebbero le biomasse con il 45% degli occupati, quindi le tecnologie solari con il 26%, rifiuti e idroelettricità a circa il 10% ciascuno e l’energia eolica per poco più del 7%.

I pannelli solari sono resistenti

I pannelli solari sono ormai molto resistenti. Basti pensare alle applicazioni dei pannelli solari nello spazio per alimentare sonde e satelliti artificiali. La manutenzione è necessaria soprattutto per la batteria accumulatrice e per i meccanismi dei motori, nel caso di impianti a pannelli solari mobili. La "vita" di un pannello solare è di circa 20-30 anni, e il rientro dei costi può essere raggiunto in 7-8 anni.

La tecnica, da sola, è inutile

Il comportamento virtuoso degli inquilini degli stabili è un elemento estremamente importante, molto più di altri accorgimenti di tipo tecnico.

Risparmiare dalla strada

Utilizzare la tecnologia LED per le luci semaforiche e illuminazione pubblica produce un forte risparmio energetico (circa il 50%). Inoltre le luci LED sono più visibili e hanno una durata estremamente lunga.

Parcheggi e energia

Sorgerà a Recetto, in Provincia di Novara il più grande impianto fotovoltaico integrato mai montato su di un parcheggio del Nord Italia. Le pensiline fotovoltaiche del Centro Sportivo del Parco Nautico del Sesia, ricopriranno un'area di ca. 48 mila metri quadrati e daranno 11.140 posti auto. L’impianto avrà una capacità di 2,8 MW e sarà affidato a TerniEnergia che lo completerà entro l’autunno prossimo.

Promuovere l'uso della bicicletta

La Provincia di Foggia ha recentemente varato una convenzione con i rivenditori di biciclette per favorire l’acquisto di bici con un contributo dell’Amministrazione Provinciale. Attraverso questo contributo, la Provincia stima di poter inserire nei comuni di Foggia, Cerignola, San Severo e Manfredonia oltre 2.000 biciclette.

Il solare per le famiglie

L’impianto più acquistato da condomini e famiglie è quello da 1kW. Equivale a 8 metri quadri di pannelli fotovoltaici ed è considerato un impianto di piccole dimensioni. Il suo costo è di circa 7-10 mila euro.

Gratis tutto l'anno

Gli impianti geotermici riscaldano gli ambienti d'inverno e li rinfrescano d'estate, da soli o in accoppiamento con altri sistemi. Sono consigliati specialmente per le nuove costruzioni. Scambiano calore con gli strati profondi del suolo o delle acque (se ci sono falde) e sono adatti a qualsiasi tipo di terreno. Sono attivi durante l'arco di tutto l'anno, senza manutenzione (non ci sono combustioni), con emissioni prossime allo zero.

Investire nel tempo

Secondo uno studio condotto dalle maggiori agenzie immobiliari, un costruita con criteri di risparmio energetico e di eco-compatibilità può rivalutarsi più di una casa tradizionale. Le case con un buon grado di efficienza energetica potranno avere aumenti di valore fino al 15, con punte fino al 22%, nel nord Italia, ove avere una casa ben isolata ed efficiente energicamente per ovvie ragioni climatiche è molto più importante.

Il mini eolico

Il mini eolico è una soluzione che non prevede l'installazione di grandi impianti e che può essere adottato per piccoli consumi. Le mini-pale eoliche possono fornire 3,5Kw di potenza, con un costo per i privati variabile tra i 10 e 20 mila euro, in funzione della potenza dell'impianto. Secondo i calcoli dell'azienda ogni famiglia potrà ammortizzare i costi in circa 6 anni. È una soluzione ottima per agriturismi, villette, aziende isolate.

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