Le attività umane generano sei gigatonnellate di anidride carbonica l'anno mentre la Terra può riassorbirne e riciclarne soltanto tre. Il resto si accumula, anno dopo anno, nell'atmosfera, inasprendo l'effetto serra. Gran parte delle emissioni di anidride carbonica sono dovute alla necessità di produrre energia. Oltre alle richieste attuali, che sono già elevate, si stima che la domanda mondiale di energia aumenterà di circa il 35% entro il 2030. Gli effetti della crescita economica e demografica si prevede potranno essere attenuati dal progresso tecnologico, che ridurrà i consumi, e dall'aumento dei prezzi energetici. L'unione europea sostiene campagna di riduzione dei consumi e delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera: una di queste iniziative è il Patto dei Sindaci, attraverso il quale i comuni firmatari dell'accordo si impegnano a ridurre le proprie emissioni entro un determinato termine. I comuni firmatari produrranno un proprio SEAP (Sustainable Energy Action Plan, Piano di azione per l'energia sostenibile) in base alle proprie caratteristiche, alle indicazioni tecniche, ma anche, come esplicitamente specificato nel Patto dei Sindaci, in base alle indicazioni provenienti dai cittadini, attraverso questa iniziativa di comunicazione partecipata. È quindi questa l'occasione per avviare un dialogo concreto fra tutti coloro che sono coinvolti nello sviluppo del futuro energetico locale. L’obiettivo da raggiungere al 2020 dal Comune di Arenzano, che è firmatario del Patto, è un’emissione annua di CO2 inferiore a 71.798 t di CO2/anno, che corrisponde a una riduzione, rispetto alle emissioni, al 2005, di 17.994 t di CO2/anno, pari a circa il 25% del totale. Le emissioni totali calcolate nel Comune di Arenzano nel 2005 ammontano a 89.972 t di CO2. Tale valore corrisponde a una valore pro-capite, rispetto alla popolazione del 2005, di 7,8 t/anno di CO2. L’incidenza dei vari settori è legata alle caratteristiche peculiari del comune, caratterizzato da una spiccata vocazione di tipo residenziale e di servizi (turismo, ecc.), con presenza di attività industriali e una ridotta presenza di attività agricole. I settori che hanno maggiore incidenza sulle emissioni di CO2 quello civile (abitazioni e uffici), che contribuisce per il 44%, seguito dall'industria (16%) e dai servizi, sostanzialmente identificabili con i trasporti (39%). Questi dati vanno valutati tenendo presente che il settore dei trasporti andrà presumibilmente a incrementare il suo volume, mentre l'industria, per la recente crisi, dovrebbe subire in qualche modo un ridimensionamento. Esistono diversi approcci (policy) che possono essere adatti per raggiungere gli obiettivi fissati dal Patto dei Sindaci. Il nostro compito è individuarli, valutarli e realizzarli insieme.