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L'arbitraggio ed il rispetto per le decisioni

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Il mondo dello sport professionistico ed in particolare quello del calcio, non riesce più a sostenere le decisioni dei giudici di gara. Tutto questo a causa dei fortissimi interessi economici in ballo che non sono solamente legati al bilancio delle società, ma anche a quello degli sponsor, sempre più padroni di qualsiasi attività sportiva.
Inoltre in questi ultimi anni è entrato il nuovo fenomeno di straordinario impatto sociale che sono le scommesse sportive.
Tutti questi fattori rendono sempre più difficile la valutazione di un errore umano, in quanto non è ammesso l'errore.

Author / translator Arianna Romano

Il mondo dello sport professionistico ed in particolare quello del calcio, non riesce più a sostenere le decisioni dei giudici di gara. Tutto questo a causa dei fortissimi interessi economici in ballo che non sono solamente legati al bilancio delle società, ma anche a quello degli sponsor, sempre più padroni di qualsiasi attività sportiva. Inoltre in questi ultimi anni è entrato il nuovo fenomeno di straordinario impatto sociale che sono le scommesse sportive. Tutti questi fattori rendono sempre più difficile la valutazione di un errore umano, in quanto non è ammesso l'errore. Se il mondo dello sport non ammetterà l'errore dell'arbitro, come fa in modo abbastanza sereno con quelli dei giocatori e quelli dei dirigenti, possiamo dire che molte attività sportive si preparano ad avere davanti tempi molto difficili. In alcuni casi l'uso della tecnologia può essere utile per verificare un singolo episodio come nel rugby (meta-non meta), nel basket (lo scadere del tempo necessario al tiro) o nel tennis (l'”occhio di falco”) ma ci son casi in cui l'uso della tecnologia potrebbe essere controproducente.

Created 20 April 2015
Last edited 7 August 2018
Topics Culture, Ethics

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Durante la finale nazionale di A1 di basket ho tirato la palla all’ultimo secondo, ma l'arbitro ha annullato l'azione convinto che la palla si fosse staccata dalla mano dopo il suono della sirena. Grazie alla tecnologia abbiamo potuto verificare che l'azione era valida, quindi l'arbitro l'ha convalidata e abbiamo vinto.

Storia di Jamal
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Mio figlio gioca a calcio negli esordienti. Una domenica, finita la partita, è venuto a lamentarsi dicendo che l'arbitro aveva sbagliato ad annullare il gol, mantenendo il vantaggio della squadra avversaria; io gli ho detto: "tutti possono sbagliare, compreso tu, che hai sbagliato vari passaggi, ma l'arbitro non è venuto a rimproverarti". È importante insegnare ai ragazzi il rispetto delle regole e dei ruoli e lo sport è un ambiente ideale per farlo.

Storia di Jessica
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Sono un arbitro di squadre giovanili di calcio e durante una delle ultime partite da me arbitrate un giocatore ha imprecato. Io l'ho espulso come prevede il regolamento. La sua squadra ha fatto ricorso, l'imprecazione è stata ritenuta "lieve" e così la partita è stata rigiocata.

Storia di Alfredo
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Sono il tecnico sportivo di un'atleta della squadra nazionale di nuoto che si è classificata seconda a causa di una svista del giudice d'arrivo.
L'avversaria della mia atleta ha toccato solo con una mano la piastra, quando il regolamento dice che all'arrivo bisogna toccarla con entrambe le mani.
A causa della mancanza del supporto tecnologico, non è stato possibile rivedere l'arrivo e quindi non l'hanno squalificata, dandole il primo posto.

Storia di Michele
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Stavo assistendo ad una partita di calcio femminile di serie B. Nel momento in cui una giocatrice si rapporta con toni inappropriati verso l'arbitro uomo, quest'ultimo l'espelle sentendosi offeso; questo non succede durante le partite maschili, dove l'arbitro pur sentendo non mai interviene in modo così severo. Il rispetto dovrebbe essere preteso da tutti i giocatori in egual misura, senza fare distinzioni di genere o categoria sportiva.

Storia di Federica
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Sono il dirigente di una squadra giovanile di calcio. Spesso l’arbitro non trova nessun tipo di collaborazione da parte dei giocatori e dei dirigenti, come se fosse un nemico da combattere. Secondo me dobbiamo focalizzare l’attenzione su un fatto determinante: se in un qualsiasi tipo di gara dovessero mancare l’arbitro o gli avversari non ci potrebbe essere nessuna competizione. Molto spesso questa convenzione non è tenuta in considerazione e pertanto chi ne paga le conseguenze è il direttore di gara.

Storia di Giuseppe
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Ieri negli ultimi 2 minuti di gioco, in una palla a due, la squadra avversaria invece di restituirci il pallone, ha tirato nella porta sguarnita e per di più esultando. Il goal era corretto dal punto di vista regolamentare, ma scorretto in materia di fairplay. È l’atto più antisportivo a cui abbiamo assistito durante una partita. Sulla Pagina Facebook della società avversaria ho letto poi i commenti: "L'unica cosa che conta nel calcio è vincere, il fairplay non esiste, all'andata ci avete offeso e minacciato, oggi avete pagato tutto con gli interessi".

Storia di Francesco
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Domenica durante la partita che stavo arbitrando sono apparsi degli striscioni in curva contro la madre di un tifoso ucciso durante gli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia. Se li avessi letti avrei di certo fatto notare al quarto uomo la presenza di questi striscioni, ma ero impegnato a seguire l'azione in campo e non me ne sono accorto. Oggi abbiamo obblighi normativi per quel che concerne i problemi razziali e altri argomenti, per il resto c’è un organo preposto al controllo delle tribune, non tocca certo a un arbitro intervenire, visto che è concentrato sul campo.

Storia di Nicola
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Sono una giornalista sportiva, ieri ho assistito ad partita di calcio. Al minuto 35, un attaccante con un destro violento tira la palla che sbatte contro la parte interna della traversa e cade oltre la linea di porta. Peccato che l'assistente dell'arbitro giudichi al di qua la sfera e non convalidi il goal. Ne sono convinto e l'ho scritto anche sul mio articolo nella gazzetta sportiva di oggi, questo è l'ultimo caso che sancisce una sentenza: in Serie A l'occhio di falco è proprio necessario.

Storia di Anna
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Il calcio è sinonimo di socializzazione, aggregazione e competitività e crea lavoro per milioni di persone, non si può ignorare, ma bisognerebbe fare qualcosa per cambiarlo. La Fifa e le federazioni dovrebbero moderare questi contratti faraonici. Non possiamo leggere di calciatori che per dare un calcio al pallone prendono 5 milioni l’anno, e a volte sono pure stressati. Che dovrebbe dire un padre di famiglia che non lavora o non riesce ad arrivare a fine mese. Le società calcistiche non dovendo pagare questi ingaggi faraonici, potrebbero abbassare i prezzi dei biglietti allo stadio e rendere gli stadi dei luoghi più sicuri.

Storia di Margaret

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No alla tecnologia

Da alcuni punti di vista l’uso incondizionato e eccessivo della tecnologia fa venir meno il ruolo e la figura dell’arbitro. Non in tutti gli sport, però, è possibile sostituirlo, sia per l’elevato costo della tecnologia, sia per le condizioni ambientali.

Un ruolo autorevole messo in discussione?

Nel calcio non è previsto l'uso della tecnologia per supportare le decisioni arbitrali; fin ora è stato ritenuto prioritario mantenere l'autorevolezza dell'arbitro durante la gara e la possibilità di ricorrere alla tecnologia per contestare le sue decisioni sarebbe svantaggiosa in tal senso.

Tecnologia al servizio del gioco corretto

La tecnologia consente di accettare con precisione lo svolgimento di un’azione. Sembra essere l'unico modo per “smascherare” gli atleti che si comportano in modo non corretto.

Quando l'occhio non vede

In alcuni sport la velocità della palla o dello strumento di gara è molto elevata, tanto che è impossibile per i giudici di gara determinarne traiettorie e punti di arrivo e quindi formulare delle valutazioni corrette.

Alimentare la polemica

I Mass Media pubblicano classifiche virtuali, basate su evidenti errori arbitrali, per creare discussioni tra tifosi. Le trasmissioni televisive sportive che si servono di replay con i quali criticano il giudizio posto dall'arbitro.

La tecnologia non è per tutti

All'interno della stessa disciplina sportiva possono esistere disparità nell'uso di tecnologie a supporto dell'arbitraggio a seconda della categoria sportiva: quelle favorite sono le categorie ad alto livello mentre i settori giovanili i più penalizzati.

Quando il gioco è sporco

Nel calcio non essendoci un grande aiuto da parte della tecnologia ci sono molte contestazioni, tanto che si sono creati allenamenti appositi per le simulazioni di falli.

La tecnologia può sostituirsi all'arbitro?

L'istituzione del sensore per stabilire se la palla sia entrata o meno è accolta con soddisfazione anche dagli arbitri di calcio, ma pone sotto la lente una domanda: che ne sarà del ruolo degli arbitri addizionali a bordo campo?

Essere arbitro: un ruolo difficile

L’arbitro deve prendere decisioni importanti in tempi brevissimi, in frazioni di secondo, senza la possibilità di ripensamenti, sapendo che nessuno tra il pubblico farà il tifo per lui.

La tensione gioca brutti scherzi

Un livello troppo elevato di tensione può indurre un arbitro a prendere decisioni troppo impulsive e non ragionate o ad avere reazioni di rabbia esagerate nei confronti dei giocatori.

Il comportamento dell'arbitro incide sulle reazioni in campo

Poiché spesso il pubblico e a volte i dirigenti, gli allenatori e i giocatori si presentano come oppositori dell'arbitro, se egli accetta di entrare in conflitto con loro possono aumentare il livello di aggressività del pubblico, il nervosismo degli atleti, le proteste degli allenatori e dei dirigenti.

Quando il problema è l'ignoranza e l'incompetenza

Molte volte il pubblico e i dirigenti non conoscono a fondo i regolamenti e nel guardare la partita non fanno attenzione a quei particolari del gioco che possono essere rilevati solo con una grande esperienza e con un'osservazione basata sulla tecnica di arbitraggio.

Gestione della tensione del giocatore

I calciatori nei momenti cruciali del gioco, data la carica agonistica e il grande coinvolgimento emotivo, a volte hanno delle reazioni impulsive di rabbia, che possono essere rivolte verso gli avversari o l'arbitro, come pure verso i propri compagni e verso se stessi.

Meccanismi psicologici

L'arbitro dovrebbe essere autorevole e mirare a ricevere il consenso delle parti in causa in relazione alle decisioni prese senza essere compiacente. Se insicuro, invece, dopo aver commesso un errore danneggiando involontariamente una squadra, è propenso a "compensare" aggiungendo così un'altra decisione scorretta.

Mancanza di collaborazione

Una conduzione corretta della gara richiede la completa e leale cooperazione dei componenti delle squadre (giocatori, allenatori, aiuto-allenatori, dirigenti, etc.) con gli arbitri, gli ufficiali di campo, il commissario di gara. Ma spesso questo non accade.

Chi controlla il controllore

Le Organizzazioni sportive mondiali supervisionano dozzine di affiliati nazionali le federazioni internazionali per salvaguardare il rispetto dei Regolamenti e stabilire nuove norme. Ma chi controlla a loro volta questi enti affichè svolgano al meglio il loro lavoro?

Anche la tecnologia fa cilecca

Alcune volte la velocità dell'azione è talmente elevata che anche le apparecchiature vengono tratte in fallo. Per questa ragione la moviola nello scherma può essere richiesta dall'atleta fino ad un massimo di tre volte per assalto. La tecnologia può dunque essere un riferimento assoluto per la correttezza di gioco?

Come sarà in futuro la figura dell'arbitro?

Da un ruolo perlopiù statico degli anni '50 e '60, oggi l'arbitro è una figura molto atletica e dinamica, che in una gara percorre più metri dei calciatori. Con l'avvento della tecnologia in campo, il suo ruolo sarà destinato a cambiare ancora?

Cache

In alcune discipline sportive i giocatori ricevono stipendi molto elevati, a cui si aggiungono bonus per i risultati ottenuti e ingaggi tramite sponsor. Si potrebbe pensare a una riduzione degli stipendi in favore di investimento diverso da parte delle società sportive, orientato per esempio all'ammodernamento delle strutture e alla formazione dei giovani atleti?

Spettacolarizzazione

Lo sport è diventato un settore di mercato le cui logiche spesso sembrano prevalere su quelle sportive. La spettacolarizzazione dello sport, divenuto sempre più uno showbusiness, ha generato anche una sovraesposizione mediatica dello sport: ogni giorno siamo investiti da un numero di notizie e immagini sportive tale da generare un senso di disagio, una sorta di “indigestione” di sportività.

Che tifoso sei?

Il tifo sportivo ha un suo volto sano quando si traduce in un riconoscimento delle regole del gioco sportivo e in una identificazione nei valori di cui l’atleta sportivo è portatore. Spesso invece assume forme estreme che si traducono in violenza, ma che più in generale producono deresponsabilizzazione e alienazione in contrasto con i valori ispiratori dello sport.

Sport e integrità

Periodicamente i media presentano all’opinione pubblica scandali sportivi che ci sembrano erodere dall’interno quelli che erano i valori cardine della cultura sportiva moderna: la regolamentazione della violenza, la parità delle opportunità, la ricerca del perfezionamento della performance sportiva, il fair play. Dobbiamo dunque concludere che lo sport oggi abbia perso la sua credibilità o le sue credenziali?

Il valore dello sport

Lo sport fornisce un contributo decisivo all'educazione ed alla formazione dei giovani, alla vita democratica e sociale. Praticare un osport diventa un mezzo per acquisire la capacità di stare insieme agli altri, rispettando tutti e condividendo le regole del gioco. Nella società oderna, lo sport riesce ancora a trasmettere questi valori? Quanto incidono nella percezione dello sport gli aspetti emotivi e mediatici?

Tecnologizzazione dello sport

Una continua innovazione sul versante dei processi e dei prodotti sta colonizzando lo sport e i suoi protagonisti: l'arbitro affiancato da fini strumenti di controllo e lo sportivo dotato di un corpo-tecnologico. Di questo passo quali scenari futuri si prospettano per lo sport? Si ritornerà alla tradizione o si guarderà alla tecnologia?

Tecnologia

Al giorno d’oggi la tecnologia in tutti gli sport è essenziale. Infatti essa consente di accettare con precisione lo svolgimento di un’azione e quindi “smascherare” gli atleti che si comportano in modo non corretto, provocando falli ad altri giocatori.

La moviola nel basket

Nel basket, spesso capita che all’ultimo secondo un giocatore tiri la palla e che questa vada a canestro. L’arbitro, però, non sempre riesce a capire se l’azione è valida o meno. Avere la possibilità di rivederla grazie alla moviola permette all’arbitro di giudicare correttamente anche quando ci sono dei dubbi.

Chi ha l'ultima parola?

Gli arbitri, anche se supportati della tecnologia, hanno sempre l'ultima parola nella decisione.

Sensori nello scherma

Nella scherma gli atleti hanno sensori collegati ad un'apparecchiatura elettronica che determina chi tra i due effettua la stoccata per primo.

Tecnologia nell'ippica

Nelle gare ippiche di corsa la partenza avviene quando le gabbie vengono aperte da un sistema elettronico in modo tale da far partire allo stesso momento tutti i cavalli.

Seguire la palla nel tennis

Nel tennis è prevista la possibilità di ricorrere a supporto video (hawk eye) per verificare la posizione della palla sulla riga, se la verifica è positiva per il giocatore che la richiede allora il giocatore mantiene la possibilità di richiederla nel set successivo, vice versa la perde.

Blocchi di partenza 3, 2, 1...

Nel momento della partenza di gare di alto livello di atletica leggera, i blocchi di partenza sono collegati a sensori di reattività per verificare la falsa partenza (reattività di 0.1 s).

Precisione al millesimo di secondo

Nell'atletica il giudice di partenza (starter) ha un'apparecchiatura che è collegata al cronometro e alla fotocellula dell'arrivo. Così da rilevare il tempo corretto e stilare l'ordine d'arrivo preciso al millesimo di secondo.

Quando la mano conta

Nell'arrivo delle gare di nuoto di alto livello, sono disposti dei sensori grazie ai quali si rileva il tempo effettuato durante la gara e vengono attivati grazie alla pressione esercitata su di essi dalla mano dell'atleta.

In altetica anche i giovani contano

Nelle misurazioni dei salti in estensione e i lanci delle gare di atletica anche in ambito giovanile, vengono effettuate misurazioni grazie apparecchiature elettroniche le quali permettono una grande precisione nella determinazione della misura.

Guardialinee

Nel calcio, i "guardialinee", ora assistenti, hanno assunto sempre più importanza nel loro ruolo fino a formare, assieme all'arbitro, un vero e proprio team a sostegno della correttezza di gioco.

Goal-line technology

Nel calcio, la tecnologia di porta (termine noto anche come "goal-line technology") è un sistema tecnologico volto a verificare la validità dei gol, per ridurre gli episodi di gol fantasma: sono stati progettati nove sistemi differenti, due dei quali mantenuti e sperimentati ulteriormente.

TMO (Television Match Official)

Nel rugby il direttore di gara è ulteriormente assistito da un collega (anche chiamato TMO, dall’acronimo inglese "Television Match Official", giudice televisivo) che osserva l’incontro tramite i sistemi video installati nello stadio e rivede quelle azioni di gioco controverse sulle quali l’arbitro non può esprimere un giudizio immediato.

Hawk eye

L'occhio di falco, dall'inglese "hawk eye", è una strumentazione elettronica già usata nel tennis e nel cricket. Si basa sul riconoscimento ottico della palla attraverso le telecamere (nel calcio sei per porta).

Una presa di posizione

La FIFA, Federazione Internazionale di calcio, e lo Ifab, il Board della Federazione mondiale di calcio, in occasione della Coppa del mondo per club FIFA di Tokyo del 2012 ha dato il via libera all'uso dell'Occhio di falco, del GoalRef e pallone col microchip per evitare episodi di gol-fantasma.

Goalreaf

GoalRef è una strumentazione elettronica utilizzata in ambito calcistico che sfrutta campi magnetici per determinare il passaggio del pallone attraverso la linea di porta.

Le caratteristiche di un buon arbitro

Caratteristiche fondamentali di un arbitro che sono comuni a tutti gli sport: coerenza, capacità relazionali con colleghi e addetti ai lavori, determinazione, equilibrio, integrità morale, giudizio, fiducia in sé, piacere nel proprio lavoro e motivazione.

Competenze di un arbitro

E' importante che l’arbitro abbia una fondamentale conoscenza delle regole, deve conoscere il Regolamento Tecnico del Gioco e saperlo interpretare.

Pensiero istintivo

La conoscenza profonda delle situazioni tecniche di gioco porta l’arbitro al punto di consentirgli di “rendere istinto i propri ragionamenti”.

L'arbitro ha i nervi saldi

Risulta indispensabile che l'arbitro sia in grado di mantenere la calma, quando coloro che ha intorno manifestano la loro insoddisfazione nei riguardi delle sue scelte. La sua capacità di "restare freddo" comunica ai contendenti un senso di controllo, di maturità e di abilità nel fronteggiare le situazioni complesse.

Un giudizio insindacabile

L'arbitro ha il diritto di scegliere di fornire o non fornire le ragioni delle sue decisioni: sarà lui stesso a regolare la frequenza delle sue comunicazioni ed è nel pieno diritto di non dare indicazioni ogni qualvolta lo riterrà opportuno.

Le organizzazioni mondiali a supporto del rispetto delle regole

"Salvo anomalie quali il baseball e il football americano, ogni sport moderno importante ha la sua organizzazione internazionale che, a sua volta, supervisiona dozzine di affiliati nazionali le federazioni internazionali cooperano strettamente con il Comitato Olimpico Internazionale e con i vari comitati olimpici internazionali c'è una complessa trama burocratica che abbraccia tutto il globo" (Guttman 1994)

La moviola nel basket

Nel basket, spesso capita che all’ultimo secondo un giocatore tiri la palla e che questa vada a canestro. L’arbitro, però, non sempre riesce a capire se l’azione è valida o meno. Avere la possibilità di rivederla grazie alla moviola permette all’arbitro di giudicare correttamente anche quando ci sono dei dubbi.

Tecnologia ad alti livelli

Solo nella Coppa del Mondo di sci, esiste un video ufficiale per fare ricorso in caso di squalifica per inforcata o salto porta. A livello giovanile, invece, non esiste un video e si può fare ricorso solamente con un video amatoriale.

Fair play

Fair play deriva dall'inglese e significa letteralmente "gioco leale": si riferisce a un'etica comportamentale improntata al rispetto delle regole, al riconoscimento e al rispetto dell'altro.

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