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Cambiamenti Climatici

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Introduzine
Per cambiamenti climatici intendiamo le variazioni del clima sulla Terra nel tempo. I cambiamenti climatici di solito si riferiscono a variazioni del tempo atmosferico medio in un breve periodo di tempo, come poche decadi, o lungo, come migliaia di anni. I cambiamenti possono essere causati da fenomeni tipici della Terra (eruzioni vulca- niche, variazioni dell’orbita), essere dovuti da forze esterne (livello di attività solare) e più recentemente possono risultare da attività umane (deforestazione, uso di carbu- ranti fossili come fonti energetiche).

Author / translator Andrea Bandelli

Introduzine
Per cambiamenti climatici intendiamo le variazioni del clima sulla Terra nel tempo. I cambiamenti climatici di solito si riferiscono a variazioni del tempo atmosferico medio in un breve periodo di tempo, come poche decadi, o lungo, come migliaia di anni. I cambiamenti possono essere causati da fenomeni tipici della Terra (eruzioni vulca- niche, variazioni dell’orbita), essere dovuti da forze esterne (livello di attività solare) e più recentemente possono risultare da attività umane (deforestazione, uso di carbu- ranti fossili come fonti energetiche).
Nei nostri tempi, l’uso dl termine “cambiamenti climatici” spesso si riferisce ai recenti cambiamenti del clima, che includono l’aumento della temperatura superficiale media; il cosiddetto “riscaldamento globale”. Studi recenti mostrano che l’attuale aumento dei gas a effetto serra è la causa primaria del riscaldamento globale. Secondo le ricerche scientifiche, il riscaldamento prodotto dai gas serra che intrappolano il calore, gioca un ruolo primario nel regolare la temperatura della Terra. Comunque, dall’inizio della rivoluzione industriale (1800), con l’aumentare dell’utilizzo dei combustibili fossili, la percentuale dei gas serra, e specialmente dell’anidride carbonica, nell’atmosfera ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 100.000 anni.

Created 26 January 2010
Last edited 7 August 2018
Topics Climate, Environment, Science
Original English

Policy positions

Policy position 1

Adattarsi ai cambiamenti climatici, non cercare di prevenirli.
Ci siamo già adattati ai cambiamenti climatici in passato e il riadattarsi potrebbe
essere meno costoso delle misure preventive.

Policy position 2

Investire di più nelle scienze climatiche.
I governi dovrebbero immediatamente supportare la ricerca avanzata sulle scienze
dei cambiamenti climatici per migliorare la possibilità di prevederli.

Policy position 3

Offrire incentivi economici.
I governi dovrebbero offrire aiuti finanziari e riduzioni fiscali per incrementare l’utilizzo di “tecnologie pulite”, migliorare l’efficienza energetica e ridurre la deforestazione.

Policy position 4

Negoziare accordi internazionali per la protezione del clima, dal 2015.
Mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici richiederà un sostanziale cambiamento nel modo di utilizzare l’energia e le risorse naturali. Pertanto è essenziale una pronta e puntuale cooperazione internazionale!

Story cards

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Sono presidente di una nota associazione ambientalista e credo che uno dei peggiori effetti del riscaldamento globale sia la desertificazione di grandi aree del pianeta e la riduzione delle fonti di acqua potabile. Per questo motivo è dovere morale per ciascun cittadino limitare gli sprechi idrici. Nella mia casa si risparmia acqua con piccoli accorgimenti, come quello di istallare per lo scarico del wc un doppio dosatore; possiamo anche risparmiare acqua lavandoci di meno; c’è gente che per il bagno ogni giorno spreca più di 150 l di acqua. La barba la faccio nel lavandino mezzo pieno; con questa stessa quantità d’acqua un ragazzino palestinese si lava, si disseta e irriga i campi. Credo che con poco ciascuno può contribuire alla riduzione del consumo idrico.

Claudio Fienga
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Lavoro a Hong Kong e viaggio per il mondo alla ricerca di investitori per le emergenti imprese cinesi. Sono orgogliosa del mio lavoro e di creare nuove opportunità in Cina. A volte sento commenti che accusano la Cina di responsabilità nel riscaldamento globale a causa dell’aumento della produzione elettrica dalle centrali a carbone. Ma pensando che il cittadino medio americano consuma 6 volte più energia del cittadino medio cinese, che gli Stati Uniti sono il maggior produttore al mondo di emissioni da carbonio, nonostante abbiano un quarto della popolazione cinese, mi sembra chiaro, dalla mia prospettiva, chi debba cominciare a ridurre per primo le emissioni di anidride carbonica!

Mary Chen
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Sono un giornalista e ho scritto un libro dal titolo “Le bugie degli ambientalisti (i falsi allarmi dei movimenti ecologisti)”. Deforestazione, buco nell’ozono, inquinamento atmosferico, effetto serra, crisi idrica, esaurimento delle risorse, esplosione demografica... gli SOS lanciati dalle organizzazioni ecologiste profetizzano la fine prossima del pianeta.
Nel mio libro dimostro, attraverso una documentazione schiacciante, che il solo scopo di queste organizzazioni è raccogliere fondi per operazioni demagogiche, ideologiche e politiche che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia della terra.

Riccardo Calcioli
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Tutti sappiamo quanto sia difficile convincere i nostri figli a mangiare la frutta. Ho scoperto che mia figlia adora le pesche, ma in inverno devono essere importate dal Sud Africa. Sicuramente è un fatto positivo che mia figlia mangi le pesche in inverno, ma ho dei dubbi se penso ai danni all’ambiente creati dai gas serra che vengono rilasciati nell’atmosfera dal trasporto aereo di alimenti congelati.

Anna Righi
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Oggi si parla tanto delle emissioni di CO2 causate dalle centrali a combustibili fossili e quindi si riflette sull’opportunità di tornare all’energia nucleare. Per chi come me lavora in una centrale nucleare fa bene essere considerato come una soluzione del problema energetico piuttosto che come “l’energia del male”.
Sembra che ora tutti i paesi vogliono avere centrali nucleari in grado di dare energia alla gente con poche emissioni di CO2. D’altronde è chiaro – l’energia eolica e quella solare sono affascinanti, ma non sono in grado di darci abbastanza energia, né per il fabbisogno delle case moderne né per quello delle industrie.

Virgine Fevrier
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La mia casa si è allagata per la terza volta in sette anni. Sono esausta e stufa di sostituire i mobili e di contrattare con le compagnie assicurative. Vorrei solo che qualcuno facesse qualcosa per farmi sentire sicura a casa mia. Quando la mia amica mi ha chiesto se volevo accompagnarla a un dibattito pubblico sui cambiamenti climatici le ho detto che la cosa non mi interessava.
Le ho detto “sono troppo indaffarata ad asciugare la moquette inzuppata per interessarmi si cambiamenti climatici!”

Maria Silvio
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Mi occupo di investimenti sulle imprese e seguo da vicino le notizie sui cambiamenti climatici. Non credo che in futuro si riuscirà a giungere a una cooperazione internazionale su questi temi per cui sono interessato a investire in quelle compagnie che crescono e prosperano in questi scenari mutevoli. Oggi non investo più nelle compagnie assicurative, ma con le nuove rotte marine che si aprono nei mari del nord, sto investendo nella costruzione di nuovi porti.
Prevedo che alla lunga le pressioni del mercato terranno conto di questi temi, poiché il costo dell’energia sarà tassato per limitarne il consumo.

Roger Schwartzenberg
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Sono climatologa all’ENEA, e studio gli andamenti dei fenomeni climatici. Nell'atmosfera la concentrazione di anidride carbonica dal 1860 è aumentata in media del 33%, e sta aumentando al ritmo dell’1% per anno. Se le tendenze attuali non saranno modificate, tale concentrazione è destinata ad aumentare a tassi sempre più elevati. Ma anche modificando le attuali tendenze non si riuscirà a evitare che i cambiamenti climatici già innescati possano ulteriormente procedere. Tutti i paesi debbono adottare programmi, azioni e misure tali da minimizzare le conseguenze negative che si profilano. Alcuni, come la Gran Bretagna, l’Olanda, il Belgio e la Finlandia già lo stanno facendo. Il problema resterà per i paesi poveri, che già oggi sono tra i più colpiti dai cambiamenti climatici.

dr.ssa Emilia Brazzi

INFO CARDSISSUE CARDS

Non abbiamo il diritto

Non abbiamo il diritto di degradare il pianeta che le future generazioni si troveranno ad abitare. Non abbiamo neppure il diritto di provocare l’estinzione di altre specie.

Chi è più colpito?

Le regioni più benestanti del mondo potrebbero riuscire a mantenere il passo con i cambiamenti climatici, adattandosi ad essi. I paesi in via di sviluppo, invece, potrebbero non essere in grado di far fronte all’incremento di temperatura e alla siccità.
Pensi che questo squilibrio stia già influenzando la politica dei cambiamenti climatici?

Imparare dai nostri sbagli

Molti Paesi in via di sviluppo hanno grandi giacimenti inutilizzati di carbone, il carburante fossile più inquinante.
Dopo aver sfruttato pienamente le nostre risorse carbonifere, possiamo dire loro di non utilizzare le proprie?

La possibilità di una catastrofe

Anche se gli scienziati non comprendono a pieno come l’atmosfera condiziona la temperatura, la minaccia del danno che si potrebbe verificare può costringerci ad intervenire?
Oppure dovremmo aspettare e vedere cosa accadrà?

Il costo delle abitudini alimentari

Le emissioni di anidride carbonica generate per produrre un pasto a base di carne e verdure di importazione sono di 8 volte superiori a quelle determinate da un pasto vegetariano costituito da prodotti locali.
Come puoi cambiare le tue abitudini per ridurre le emissioni?

Cosa lasceremo ai nostri figli?

Proprio come il fumo di oggi può essere causa del cancro di domani, così quel che facciamo ora al pianeta avrà conseguenze sulle generazioni future.
Abbiamo una responsabilità nei confronti delle generazioni future? Oppure dovremmo pensare che si prenderanno loro cura di se stessi?

Spaventati fino all’apatia

“Preferisco non fare caso a quello che i media mostrano sui cambiamenti climatici. Le opinioni contrastanti mi spaventano e mi sopraffanno, e credo che gli effetti dei cambiamenti climatici non saranno avvertiti per decenni. Perciò non è un mio problema”.
Pensi che questa sia un’opinione diffusa?

Stile di vita sostenibile

Ci sono molti semplici modi per adottare uno stile di vita sostenibile attraverso determinati sistemi di costruzione e l’uso intelligente dell’energia.
Come mai non sono più numerose le persone che provano a cambiare il proprio impatto sul pianeta?

Io sono un’isola

“Io sono un’isola. Il modo in cui vivo non determina effetti futuri sulle persone, gli animali, le piante o il pianeta. La Terra, le piante e gli animali sono nostri e possiamo utilizzarli come desideriamo.”
Pensi che questa sia un’opinione diffusa?

Pensa ai figli

E’ per i figli. Voglio che i figli dei miei nipoti si godano la bellezza del pianeta e si sentano al sicuro e protetti nelle sue condizioni climatiche abituali, con terre coltivate e provviste d’acqua. Proprio come ho fatto io.”
I bisogni dei miei figli devono aver più importanza dei miei?

Forse stiamo meglio cosi

“Molti effetti del riscaldamento globale mi sembrano piuttosto positivi – notti più calde e temperatura estiva più a lungo, più pioggia, una maggiore produttività agricola. E’ come se ci stessimo incamminando verso un pianeta più benigno.”

Benefici nascosti?

Uno studio ha dimostrato che il riscaldamento globale procura un impatto economico vantaggioso con l’incremento di PIL ed effetti positivi sull’agricoltura, le foreste e le attività ricreative.

Il potere della tecnologia

Il Primo Ministro inglese Tony Blair ha detto: “Se ottimizziamo le nuove tecnologie, cresce la possibilità di ridurre le emissioni del 60% - e ad un costo ragionevole.”

Riduzioni delle tasse corporative?

Alcune grandi compagnie hanno trovato il modo di trarre profitto dal risparmio energetico. Per esempio la DuPont dal 1990 ha risparmiato 2 miliardi di dollari di consumi energetici. Dovremmo ridurre le tasse alle compagnie che compiono questi sforzi e che si sono già avvalse di benefici finanziari?

Usa il mercato

Potremmo creare un mercato di emissioni per fissare un tetto limite per chi emette carbonio, come le centrali elettriche. Ogni centrale avrebbe delle quote per emettere carbonio e potrebbe comprare o venderle a seconda della necessità, per garantire una certa flessibilità nel raggiungimento della riduzione di carbonio.

Intrappolare il carbonio non è una panacea

La ricerca dovrebbe dare la priorità a studi sull’efficienza energetica e sulle risorse di energia alternativa invece di continuare a utilizzare energia ed emettere carbonio al ritmo attuale (e cercare soluzioni che permettono di intrappolare le emissioni prodotte).

Esigere veicoli più efficienti dal punto di vista energetico

I governi dei paesi europei dovrebbero imporre che i nuovi veicoli siano più efficienti (abbiano minori consumi di carburante) perché i trasporti sono responsabili di quasi un terzo delle emissioni di anidride carbonica.

Abbiamo problemi più importanti

La povertà, il terrorismo, il crimine in crescita e altri problemi sono più importanti dei cambiamenti climatici.

Affrontare la nostra dipendenza dal petrolio

Sebbene nei prossimi anni continueremo a usare carburanti fossili, non dovremmo aumentare le perforazioni ed il consumo di petrolio per soddisfare il nostro fabbisogno energetico. Quanto più combustibile bruciamo, tanto più contribuiamo ai cambiamenti climatici. Dobbiamo investire in tecnologie energetiche più pulite.

Cambiare vita

“L’ultima speranza è che una significativa soluzione alla crisi dei cambiamenti climatici possa rappresentare l’inizio di una più ampia trasformazione delle nostre vite, sia dal punto di vista economico, sia da quello sociale.”

Quando c’è la volontà...

Possiamo ancora fare qualcosa per assicurarci un mondo vivibile.
“È cruciale essere consapevoli che possiamo soddisfare le nostre esigenze senza distruggere la sola dimora che abbiamo – la Terra; se solo abbiamo la volontà di farlo.”

L’impatto dell’uomo

“Siamo una componente fondamentale del pianeta. Perfino l’acqua che beviamo ha compiuto il suo ciclo attraverso fiumi, mari, nuvole, pioggia, animali, piante e uomini.
Quello che facciamo al pianeta lo facciamo a noi stessi.”

Preoccuparsi dell’estinzione

Il fenomeno dell’estinzione è assoluto e definitivo; non vi si può rimediare e non è reversibile. Per questo dovremmo preoccuparci dell’estinzione di tutti gli esseri viventi, compresi vermiciattoli e lumache?
Oppure è l’estinzione umana la nostra preoccupazione principale?

Viene prima il denaro o l’ambiente?

Vi è grande attenzione nel mondo sul denaro e la crescita economica.
Pensi che i cambiamenti climatici debbano determinare un impatto economico prima che si desti l’interesse politico?

Che relazione c’è tra combustibili fossili e anidride carbonica?

La quantità di anidride carbonica nell’atmosfera è direttamente influenzata dall’attività umana. Usando combustibili fossili (carbone, petrolio, benzina e gasolio) aumentiamo il livello di anidride carbonica nell’aria. Circa l’87% dell’energia mondiale proviene dai combustibili fossili.

Cosa ci rivelano i ghiacci polari circa i livelli di anidride carbonica?

Il ghiaccio che si trova sotto la superficie in Antartide mostra quantità fluttuanti ma stabili di anidride carbonica fino all’avvento della rivoluzione industriale (1800). Da lì in poi la quantità di anidride carbonica è aumentata sensibilmente.

La deforestazione influenza i livelli di anidride carbonica?

La deforestazione libera il carbonio immagazzinato negli alberi e inoltre fa sì che meno carbonio venga rimosso dall’atmosfera.
In tutto il mondo, ogni giorno perdiamo in media un’area di foresta equivalente a più di 45.000 campi di calcio!

Registrando temperature record

In 146 anni di misure della temperatura globale della Terra (terra, aria e mare), risulta che 20 delle 21 temperature più alte sono state registrate negli ultimi 25 anni. L’anno più caldo è stato il 2005. La temperatura globale della Terra aumenterà nei prossimi 100 anni di un valore compreso tra 1,4 e 5,8 °C.

Le conseguenze in Europa

Gli esperti dell’IPCC ritengono che in Europa a causa del riscaldamento aumenteranno le flash flood (alluvioni lampo) e raddoppierà la frequenza degli episodi di siccità. Le piogge estive nel bacino del Mediterraneo diminuiranno del 35-40%.

...e gli esperti che dicono?

Fabrizio Antonioli, esperto dell’Enea studia i possibili effetti dei cambiamenti climatici sulle nostre coste. Secondo la sua analisi, a causa dell’aumento del livello del mare (da 9,8 a 69 cm nel 2080) circa un terzo delle coste italiane verrà sommerso dalle acque.

Il riscaldamento globale può ridurre le risorse di acqua dolce?

Lima, la capitale del Perù, ricava la sua riserva di acqua dai ghiacciai. Quando i ghiacciai si scioglieranno non ci sarà più acqua per 8 milioni di persone. I ghiacciai dell’Himalaya forniscono più della metà dell’acqua potabile per il 40% della popolazione mondiale.

Il riscaldamento globale può causare più intense alluvioni?

Con climi più caldi, le nubi potranno trattenere più umidità e così produrre piogge e grandinate più intense. Dal 1950 il numero di grandi alluvioni è aumentato in tutto il mondo. Nel luglio 2005 a Mumbai (India), sono caduti 970 mm di pioggia in 24 ore. Circa 1000 persone perirono a causa delle alluvioni.

Ondate di calore mortali e inverni miti

Nel 2003 ondate di calore in Europa hanno causato circa 35.000 morti, per lo più tra gli anziani, i più giovani e i malati cronici.
Per contro, avere inverni più caldi significa anche avere meno morti a causa del freddo.

Il riscaldamento globale può ridurre le riserve di cibo?

L’aumento delle temperature notturne causato dal riscaldamento globale potrebbe portare a una significativa riduzione dei raccolti di riso – alimento base per più di metà della popolazione mondiale.

Le piante migrano

L’habitat delle specie mediterranee migra verso nord. È il caso dell’ulivo, coltivato fino in Piemonte. Il caldo e il calo delle piogge spingono i vitigni sempre più al nord. Gli esperti ritengono che nei prossimi anni l’area vinicola in Sardegna
passerà dall’85 al 38%.

I cambiamenti climatici già colpiscono molte specie.

La dr.ssa Terry Root ha analizzato numerose ricerche sugli effetti del riscaldamento globale su piante e animali. Ha trovato che su 1500 specie, 1200 già mostrano consistenti cambiamenti dovuti agli effetti del riscaldamento globale. Due specie, lo scoiattolo rosso e il moscerino della frutta già mostrano alterazioni genetiche causate dal riscaldamento.

Gli orsi polari verso l’estinzione?

Gli orsi polari cacciano le foche ai bordi della banchisa polare. Dal momento che la banchisa si riduce e si frantuma in isole, gli orsi polari rimangono intrappolati sui frammenti isolati lontani chilometri dalla banchisa. Il peso medio degli orsi è calato del 25% negli ultimi 20 anni e molti sono morti di inedia.

Migratori senza meta

Gli inverni più miti spingono molti uccelli a rinunciare alla loro migrazione stagionale e rimanere nei siti di nidificazione.
Gli individui che decidono di partire lo stesso, al loro ritorno troveranno i nidi migliori già occupati.

L’Africa sarà molto colpita a causa del riscaldamento globale

Sebbene l’Africa abbia il più basso tasso di utilizzo di combustibile fossile, sarà il continente più colpito dal riscaldamento provocato dai gas serra. Piogge ridotte, scomparsa delle risorse idriche e perdita di terra coltivabile causeranno fame, malattie e collasso economico.

Il costo in carbonio di un viaggio aereo

Un volo da Roma a Barcellona produce circa 108 Kg di anidride carbonica per passeggero.

Le scelte sullo stile di vita possono contribuire in positivo

Come individui, possiamo scegliere di ridurre il nostro contributo di carbonio. Con un termostato è possibile ridurre l’energia usata per il riscaldamento e il condizionamento, e abbassare così la quantità di anidride carbonica prodotta.

Sostituendo le lampadine

Sostituendo le lampade classiche ad incandescenza con le più efficienti lampade fluorescenti compatte, si risparmia energia e si riducono le emissioni di carbonio.
Se in ogni casa italiana si sostituissero le lampade ad incandescenza con le lampade a risparmio energetico, ogni anno si eviterebbe di emettere in atmosfera circa 6.000.000 di tonnellate di anidride carbonica.

Il 50% dell’elettricità in Europa proviene da gas e carbone

Le centrali che usano il gas e il carbone per produrre elettricità sono la fonte maggiore di anidride carbonica, circa 1/3 delle emissioni totali europee.

Cosa sono le “emissioni zero” (carbon neutral)?

Il calcolo delle proprie “carbon footprints” (impronte di carbonio) viene utilizzato aumentare la consapevolezza sulle attività che contribuiscono ad aumentare la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. Dopo aver ridotto le proprie carbon footprints, si può produrre o acquistare un bonus di carbonio (carbon offset) piantando alberi, pagando per avere energia eolica o da altre fonti alternative.

Ogni cambiamento nel clima avrà un impatto globale

Le attività umane e le risorse che saranno influenzate comprendono: l’agricoltura, le risorse idriche, l’industria del legno, la pesca, i trasporti, le assicurazioni, il turismo, le azioni umanitarie e la salute pubblica (a causa delle malattie infettive).

5,5 trilioni di euro

È il costo dei cambiamento climatici (in termini di catastrofi naturali e perdita di vite umane) secondo il rapporto di Stern del 2006.

La destabilizzazione del clima come risultato del riscaldamento globale

“Il riscaldamento globale è un fattore destabilizzante che renderà probabile un improvviso cambiamento del clima” ( Woods Hole Oceanographic Institute).
Il sistema di circolazione oceanica che porta il calore in tutto il pianeta potrebbe interrompersi, in modo da rendere alcune regioni più fredde e altre più calde.

La lezione della “Piccola Era Glaciale”

Nel periodo della “Piccola Era Glaciale”, dal 1550 al 1850, gli abitanti di Londra pattinavano sul Tamigi e nevicava a Sydney, in Australia. La Piccola Era Glaciale era segnata da grandi carestie, fame, malattie e grandi migrazioni di massa. Con l’attuale popolazione mondiale, simili cambiamenti improvvisi della temperatura avrebbero effetti disastrosi.

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